22.07.2024
Budapest stabilisce nuovi equilibri. Doppietta McLaren. Piastri diventa il primo pilota nato nel nuovo millennio a salire sul primo gradino del podio. Verstappen si imbruttisce e “fa il bambino”. Hamilton e Leclerc lo precedono. Torna lo spettacolo in una domenica vitale per la Formula 1. La cronaca.
Una domenica storica per la F1, con equilibri che scoppiano, nuove forze che si consolidano e alla fine domina un generale nervosismo. Oscar Piastri si aggiudica il GP d’Ungheria, rivelandosi il settimo vincitore di questo 2024 e il primo pilota nato nel nuovo millennio a conquistare una gara (è un “classe 2001”). Ha però importanti ragioni per recriminare il suo compagno Lando Norris, secondo su una McLaren dominante. Terzo e quarto Lewis Hamilton e Charles Leclerc, sornioni davanti a Max Verstappen, mai così in rotta con la Red Bull.
Sull’insidioso Hungaroring gli episodi non mancano, ma a posteriori si rivelano decisive le primissime tre curve. Ancora una volta Norris vanifica la pole e finisce a sandwich tra Piastri e Verstappen: il primo lo infila, il secondo finisce largo e torna in pista a tutta, guadagnandosi un sorpasso che fatalmente finisce nel mirino della direzione corsa. La Red Bull gli chiede di cedere la posizione allo stesso Norris. Max esegue, ma se ne lamenta: non sarà l’unica scaramuccia con il muretto.
Altro tema diventa la gestione delle gomme, con parziale rinascita di un protagonista non tra i più attesi in Ungheria. Si tratta di Leclerc, che al giro 28 improvvisamente raddrizza un weekend fino a quel momento stregato. Il monegasco trova finalmente il giusto feeling con le gomme e di fatto spariglia le carte anche a chi lo precede, costringendo i big a correre più rischi. Tra loro Hamilton e Verstappen, a lungo in battaglia per il terzo posto con l’olandese non più in grado di sbranare la Mercedes nemmeno con il DRS. Un passo indietro notevole, rispetto anche solo a qualche settimana fa.
Questa battaglia non sfugge però alla McLaren, che stavolta vuole conquistare la vittoria ad ogni costo e mette Norris in marcatura su Hamilton. Il secondo cambio gomme di Lando avviene appena dopo quello di Lewis, il cui distacco scende da 6 secondi e mezzo a poco più di quattro. Chi deve attendere è Piastri, richiamato ai box due giri dopo e che non solo perde i 2 secondi di vantaggio dal compagno, ma rientra in pista alle sue spalle.
L’attenzione a fine gara si sposta quindi su due fronti: Norris deve cedere la prima posizione a Piastri, Verstappen quinto vuole recuperare su Hamilton e Leclerc che lo precedono. La McLaren rischia il pastrocchio: a Lando comunicano di far passare quando si sente comodo («At your convenience») il compagno, a quest’ultimo dicono di stare tranquillo perché il sorpasso arriverà. Un buco comunicativo che si risolve a due giri dalla fine, non senza tensione.
Verstappen, invece, trascorre la giornata a insultare in radio i tecnici Red Bull in maniera anche volgare. Finisce con una risposta del team che potrebbe cambiare tutto («Stai facendo il bambino») e un tentativo di sorpasso kamikaze su Hamilton: l’olandese va dritto per dritto in curva 1 e lo storico rivale lo colpisce. La Red Bull decolla e dovrà accontentarsi del quinto posto dietro anche a Leclerc, Hamilton si prende il podio numero 200 in carriera: mai nessuno come lui nella storia. Ma la storia sta davvero cambiando, davanti ai nostri occhi.
Credito fotografico: mclaren.com/racing/formula-1/