19 Febbraio 2025
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Cronaca

Attenzione, iniziano a vendere le stelle

16.08.2023

«Nessuno ve le può vendere, sono già vostre», l’appello del direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Università di Siena Alessandro Marchini. L’intervista.

Una supernova può arrivare a costare una quarantina di euro, poi ci sono anche i pacchetti in cui è compresa una registrazione eterna, ma in questo caso il costo lievita. Per gli innamorati a oltranza poi, per quelli che vogliono legarsi anche in cielo, son disponibili per l’acquisto anche le binarie… insomma stelle e astri per tutti i gusti. A pagamento naturalmente.

«Nessuno può vendervi una stella. Chi lo fa, vi sta facendo pagare una cosa che è già vostra». Testo e musica di Alessandro Marchini, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Università di Siena che ha voluto scendere in campo contro questo singolare «commercio».

Direttore, stelle in vendita sul web, ma dobbiamo fidarci?
«Il cielo stellato è un patrimonio dell’umanità, lo ha sancito l’Unesco da oltre 30 anni -risponde deciso-. Le stelle, quindi, sono di tutti e nessuno può venderle. Neppure la NASA può dare il nome a una stella da dedicare o regalare a qualcuno. Quelli che lo fanno, spacciandosi per fantomatici registri stellari, scelgono una stella a caso, magari in una costellazione che vi sta a cuore, e inseriscono solo un nome nel loro computer per poter stampare un diplomino da spedirvi a casa o addirittura da mandarvi per email in formato digitale. Quella stella non comparirà in nessun archivio scientifico o astronomico ufficiale».

Lei è uno scienziato, cosa si sente di consigliare alle persone che spendono i loro soldi per questi particolari acquisti?
«Comprendo quanto sia dolce e romantico il pensiero di dedicare una stella a qualcuno che amate, ma non fatelo. Spendete invece quei soldi per regalare la visita di un Osservatorio astronomico, la partecipazione ad un’osservazione guidata del cielo, un binocolo, un piccolo telescopio o qualche buon libro di astronomia. Anche per un mazzo di fiori o per una cena romantica, i soldi saranno spesi meglio che per comprare una stella».

Però, a dirla tutta, perché planetoidi, asteroidi e altri oggetti celesti a volte sono intitolati a persone reali, come si fa per avere il proprio nome su tali corpi celesti?
«Solo l’Unione Astronomica Internazionale (IAU, International Astronomical Union) può assegnare i nomi agli oggetti celesti, ma non alle stelle che ormai conservano i loro nomi, quasi tutti di origine araba, dalla notte dei tempi. Alle comete, invece, viene sempre assegnato il nome dello scopritore, come ad esempio la «cometa di Halley». Per gli asteroidi invece, lo scopritore può richiedere all’IAU che venga assegnato il nome di una persona reale, ma tale assegnazione deve essere motivata per meriti scientifici».

A proposito di stelle, in questo caso meteore o, meglio, le Perseidi, qualche consiglio?
«A dispetto della tradizione, lo sciame di polveri della cometa Swift-Tuttle che provoca ogni anno le stelle cadenti delle Perseidi si è leggermente spostato lungo l’orbita terrestre e il nostro pianeta incontra la parte più densa delle polveri un paio di giorni più tardi rispetto alla notte di San Lorenzo, il 10 agosto. Quest’anno non ci sarà neppure il bagliore lunare a disturbare e il momento più propizio per vedere tante meteore dovrebbe essere nella seconda parte della notte tra il 12 e il 13 agosto. Ma le Perseidi si sono già fatte vedere nelle scorse notti e lo sciame potrà produrre meteore fino a fine agosto».

Desideri sì, commercio no insomma…
«Come già ho avuto ampiamente modo di dire, nessuno può venderle. Ma se proprio volete comprarne una stella – chiosa ironicamente –  io ve la vendo a metà prezzo!».

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