14.09.2024
“Sinner a Winner”, ha titolato la Cnn dopo la sconfitta in casa agli Us Open e molti americani si sono sentiti di inchinare di fronte al “peccatore” che ha strappato la coppa alla loro nazione. “È stato troppo atletico per essere sconfitto” commenta il direttore di un centro sportivo a Southampton Sean Johnson. Interviste e dichiarazioni.
Lo scorso 8 settembre agli Us Open, sul terreno dell’Arthur Ashe Stadium in Queens a New Yor,k la bandiera italiana ha sventolato sul podio più alto grazie a Jannik Sinner. Il giovane tennista italiano ha battuto in finale il numero 1 d’America Taylor Fritz confermando lo status di numero 1 al mondo. Una volta ingoiata l’amara pillola per quella che è una sconfitta in casa, gli americani si sono inchinati di fronte all’atleta il cui cognome in inglese vuol dire “peccatore”. “Sinner a Winner”, ha titolato la Cnn e il pubblico non ha potuto far altro che ammettere che si tratta davvero di un campione.
«È stato troppo atletico per essere sconfitto – ha dichiarato a ultimabozza Sean Johnson, direttore di un centro sportivo a Southampton, alle porte di New York – è stato un grande match, lui ha troppo talento, è troppo abile e riesce in tutto. È semplicemente un gran giocatore». Riguardo alla questione del doping, Johnson non si sbilancia. Per Margaret Schwart, fitness professional, Sinner è come un soffio divino nel circuito del tennis. «È gradevole – ha detto – umile e non fa lo spaccone. È il giocatore per cui fare il tifo, anche se ha giocato contro un americano agli Us Open. Personalmente faccio il tifo per il personaggio, non per la nazionalità. Fritz era sotto pressione perché giocava in casa, ma l’esperienza di Sinner da gran slam gli hanno dato la padronanza per vincere. È il primo giocatore italiano a vincere gli Us Open e sono felice con questa nuova statistica».
«La performance di Sinner agli Us Open è stata notevole – ha detto il coach di tennis Benjamin Maffa Dopo il suo anno rocambolesco con l’accusa di essere dopato e dopo aver consolidato la relazione romantica con la tennista Anna Kalinskaya, ha mostrato predominio assoluto. Sarebbe da negligenti non dire che il suo coach leggendario, Darren Cahill, che ha anche allenato Andre Agassi e Simona Halep, dopo averlo messo sotto la sua ala lo ha trasformato in un giocatore perfetto sul campo. Con un grande team intorno a lui, è difficile trovare una sua debolezza a questo punto con il suo straordinario gioco di base, il suo servizio e l’eccezionale velocità sul campo. Sembra che il gioco mentale equilibrato e il suo stile chiaro stiano facendo desiderare agli americani più “pizazz” (emozioni, ndr) è certo anche che non sarà la prima volta che il giovane italiano alzerà il glorioso trofeo degli Us Open».
Valerie Mason, avvocatessa, ha detto che ha cominciato a seguire Sinner un paio di anni fa. «Ho visto i suoi progressi – ha sottolineato – sono un’irriducibile fan di Rafa (Rafael Nadal, ndr), ma Sinner ha tutto, un gioco splendido ed è anche una persona umile e premurosa, un po’ come Rafa. I suoi discorsi di accettazione, sia in Australia che qui, fanno di lui una persona che vorrei conoscere. Per quanto riguarda il suo tennis, parla da solo, bellissimo!».
Credito fotografico: usopen.org; fotodi