17 Gennaio 2025
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Cronaca, Società

Dove è finito il buonumore italiano?

09.04.2024

La felicità si sposta a nord. Questo è il risultato della recente “classifica del buonumore”, differenziata anche per età. Il Belpaese perde posizioni. Gli anziani sorpassano gli Under 30 in buona parte del mondo.

Che cos’è la felicità? Un’aspirazione, uno stato d’animo, un concetto astratto, forse. Eppure, esiste qualcuno che prova a misurarla, provando a capire dove e con chi si manifesta con più frequenza e per quali porzioni di umanità rappresenta invece una chimera o poco più. Il compito di riassumere queste classificazioni spetta al World Happiness Report, presentato nientemeno che all’Onu e che nel 2024 ha preso in considerazione non solo i luoghi, ma anche le fasce d’età. Ebbene: l’Italia è messa sempre peggio.
Il sondaggio ha portata globale, si tiene in 143 Paesi e li mette in una sorta di “classifica del buonumore” sulla base di sei parametri: aspettativa di una vita sana, Pil pro capite, libertà, generosità, sostegno sociale e corruzione nazionale percepita. Ogni partecipante è chiamato a valutare la propria vita sulla base di queste variabili per poi esprimere il suo livello generale di felicità.
Ebbene: analizzando i dati senza fare distinzioni tra fasce d’età, è facile individuare almeno due trend nelle primissime posizioni e non solo. I Paesi che vantano gli abitanti più felici sono infatti generalmente di dimensioni non particolarmente vaste e hanno una precisa collocazione geografica: l’Europa del Nord. Basti vedere che al primissimo posto c’è la Finlandia, al secondo la Danimarca, al terzo e quarto Islanda e Svezia, mentre le posizioni dalla sesta all’ottava sono occupate da Olanda, Norvegia e Lussemburgo. In mezzo, al quinto posto si piazza Israele. I responsabili del World Happiness Report ci tengono a precisare di aver raccolto i dati annuali prima degli attacchi del 7 ottobre 2023, resta il fatto che la Palestina era staccatissima ancor prima che la situazione a Gaza degenerasse: si classifica, infatti, 103esima su 143.

Altro aspetto interessante del World Happiness Report di quest’anno, come detto, è la distinzione sempre più marcata tra giovani e anziani. Lo dimostra il fatto che la Top 10 dei Paesi più felici, secondo gli Under 30, sia completamente diversa: davanti a tutti c’è la Lituania, seguita proprio da Israele e poi da Serbia e Islanda. Solo a questo punto arrivano Danimarca, Lussemburgo e Finlandia. Una spiegazione arriva da uno dei curatori del rapporto, John Helliwell, professore di economia alla University of British Columbia: «A livello mondiale la felicità dei 15-24enni è cresciuta tra il 2006 e il 2019 per poi arrestarsi, ma già dal 2010 è in notevole calo in alcune zone del mondo, come il Nord America. Qui ora i giovani sono più infelici degli anziani, e in generale il loro benessere è calato anche in Europa occidentale, Medio Oriente, Nord Africa e Asia meridionale».

E l’Italia? A dispetto di quanto si potrebbe pensare, dalle nostre parti il gap generazionale non è elevatissimo: il Belpaese è infatti posizionato al 41esimo posto globale dai giovani e al 38esimo dagli anziani. Tuttavia, la posizione in classifica generale è la numero 41, ben più bassa rispetto alla 33 del 2023. Ulteriore cartina al tornasole di una popolazione che si sta progressivamente disabituando a sentirsi felice.

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