14.07.2024
Tra il 2020 e il 2022 sono state diverse e intense le intrusioni di polvere nordafricana nell’atmosfera europea. A generare il fenomeno vi è l’aumento della temperatura del Mediterraneo. Le conseguenze? Nulla di grave: le particelle contenute in questa pioggia hanno un effetto benefico per la terra.
Dal Nord al Sud Italia, in queste settimane ha piovuto sporco. Balconi, finestre, strade, auto, moto: tutto con un sottile strato di polvere marrone depositato con la pioggia. Ma perché succede?
Un fenomeno, quello della sabbia del deserto del Sahara nell’atmosfera, che non è di certo una novità. L’entrata nella circolazione atmosferica di questi granelli di polvere è tipica del periodo primaverile ed estivo, quando la giusta configurazione di alte e basse pressioni sollevano la polvere del deserto e la portano fino all’Europa. La sensazione, però, è che nel corso del tempo – e soprattutto negli ultimi anni – questi episodi siano sempre più frequenti e intensi. E, ovviamente, non è solo un’apparenza: secondo uno studio condotto da Copernicus, il servizio europeo di monitoraggio dei cambiamenti climatici, nel periodo compreso tra il 2020 e il 2022 sono state diverse e intense le intrusioni di polvere nordafricana nell’atmosfera europea. E molte di queste “incursioni” sono state definite eccezionali in quanto si sono verificate nel periodo invernale, che, come visto, è la stagione che dovrebbe registrare la minima attività di polvere nel Mediterraneo. Ma quali sono le cause e soprattutto quali sono le conseguenze? Partiamo delle cause. Se da un lato verrebbe naturale pensare che sia una causa del cambiamento climatico in corso, questo è vero, ma solo in parte: da un lato, infatti, vi è l’aumento della temperatura del Mediterraneo, che genera sempre più spesso l’alta pressione nella zona; dall’altro influisce la bassa pressione nell’oceano Atlantico. Un mix di fattori, insomma, che si verificherebbe anche senza la crisi climatica, ma che questa contribuisce a incrementare.
Parlando invece delle conseguenze, le particelle contenute in questa pioggia hanno un effetto benefico per la terra, perché grazie a fosforo e nutrienti rende il suolo più fertile. Ma altrettanto bene non si può dire per la salute umana: durante questi fenomeni, infatti, si innalzano i livelli delle polveri sottili nell’aria, in particolare i PM2.5 e i PM10. Il che, potrebbe avere conseguenze significative per la salute dei soggetti più vulnerabili, come bambini, anziani, cardiopatici, soggetti allergici e persone affette da malattie respiratorie. Dunque, il consiglio diffuso dalle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente è quello di evitare l’esposizione all’aria aperta laddove possibile durante queste precipitazioni. Insomma, niente di nuovo e con qualche accorgimento si scongiurano anche i pericoli per la salute. Ma inquinamento sempre maggiore, fenomeni atmosferici che diventano più estremi, come caldo torrido e piogge torrenziali ci dovrebbero, ci dovrebbero ricordare che la Terra è solo una, ed è nostro compito prendercene cura prima che sia troppo tardi.