13 Febbraio 2025
Milano, 8°

Cronaca, Esteri, Eventi, Scienza e tecnologia

G7 a guida italiana per scongiurare una sottomissione globale all’algoritmo

09.02.2024

Tokyo, 05/02/2024 - Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incontra alla sede del Governo il Primo Ministro Fumio Kishida.

Il Giappone consegna la guida del G7 alla Premier Meloni in un contesto globale caratterizzato dalla preoccupazione di finire sotto il controllo dei sistemi Ai generativi. La Premier pone l’attenzione alla necessità di adottare principi guida per le aziende che sviluppano Intelligenza artificiale. Occorre garantire che i sistemi avanzati siano controllati dall’uomo.

La guida italiana del G7, iniziata con il passaggio di consegna tra il premier giapponese Fumio Kishida e Giorgia Meloni, si confronta non solo con i conflitti in corso e ciò che ne consegue in termini di stabilità dei rapporti internazionali, ma anche con un’importante fase di trasformazione del mondo delle tecnologie digitali, principalmente legata all’Intelligenza Artificiale. Sembra paradossale, ma per la prima volta nella storia moderna, in una dimensione di villaggio globale che permette di vivere la realtà in tempo reale, ma non è servito a garantire la pacificazione, le preoccupazioni, sono soverchianti i dubbi e gli interrogativi sugli sviluppi possibili della capacità e creatività cibernetica. Ci si rende conto che l’intelligenza artificiale può generare grandi opportunità, ma può anche nascondere enormi rischi per le nostre società, per restare alle parole pronunciate dal premier giapponese in occasione del passaggio di consegne alla presidenza del G7.

L’attenzione è posta soprattutto ai sistemi di AI generativa, che stanno dimostrando di impattare sul mondo del lavoro, fornendo strumenti migliorativi delle attività come pure alternativi a quelle affidate alla persona, e sull’informazione, con la difficoltà a comprendere se una notizia sia frutto di una elaborazione umana o più semplicemente confezionata da software sempre più esperti sulla base di un apprendimento casuale ancorché logico. Il timore di finire schiavi degli algoritmi è legittimo, in un quadro di rapporti a livello globale, ai fini della credibilità e della sicurezza. Se un Paese tecnologicamente avanzato come il Giappone si preoccupa degli impatti negativi dell’Intelligenza Artificiale, pure riconoscendone le potenzialità positive, la risposta attesa tra gli attori del G7 non può che essere di grande responsabilità per prevenire stravolgimenti negli assetti socioeconomici e l’insorgere di un divario che non sarebbe più tra nativi digitali e vecchie generazioni, ma riguarderebbe espressamente le competenze nella gestione e padronanza di strumenti completamente nuovi e diversi da quelli finora in uso.

Le parole di Giorgia Meloni sotto questo aspetto hanno generato un riflesso di piena consapevolezza. Acclarata la necessità di adottare principi guida e un codice di condotta per le aziende che sviluppano AI, occorre garantire che i sistemi avanzati siano controllati dall’Uomo. Un concetto che richiama il ruolo e la responsabilità delle aziende tutte, per evitare di mettere ai margini professionisti e addetti qualificati. Sullo sfondo, il pericolo delle fake news, che entrano in gioco nel complesso delle cosiddette guerre ibride, arrivando a condizionare i processi democratici e le espressioni di voto. Quanto basta per capire che per difendersi dalle insidie occorre diventare padroni delle trasformazioni tecnologiche.

Credito fotografico: governo.it

Condividi