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Cronaca, Food

In UK, coltivare polli pulisce la coscienza

22.07.2024

Riprodurre il sapore della carne è una questione di principio. E non si chiama carne sintetica, ma carne coltivata. Il Regno Unito procede alla produzione di alimenti creati in laboratorio, esteticamente molto simili alla carne, da sperimentare sugli animali domestici. In particolare carne di pollo. Ultimi aggiornamenti.

Perché decidere di non mangiare carne per poi volerne ricreare il sapore? Perché optare per una dieta che esclude prodotti animali e poi continuare a chiamarli con lo stesso nome? È una questione di gusto o una questione etica? Sono tanti gli interrogativi, più o meno legittimi, legati intorno al mondo delle scelte alimentari. E mentre in Italia si affronta l’argomento a colpi di pregiudizi, divieti e slogan politici, il Regno Unito è diventato il primo Paese in Europa ad approvare la carne coltivata. In particolare, il primo settore a sperimentare la vendita del prodotto dell’azienda Meatly sarà quello del cibo per animali domestici, che ha avuto il via libera da parte dell’Agenzia per la salute degli animali e delle piante e dal Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali.
 Ma che cos’è la carne coltivata e come viene ottenuta? Spesso, almeno in Italia, abbiamo sentito parlare di “carne sintetica”, termine decisamente fuorviante perché, nel nostro immaginario, rimanda a qualcosa di finto, di scarsa qualità. Eppure, la carne coltivata altro non è che carne ottenuta partendo da cellule staminali animali inserite in bioreattori e alimentate con amminoacidi, glucosio, vitamine e sali inorganici. Il tutto, per così dire, condito con ossigeno e altri fattori di crescita che diano origine a differenziazioni, come muscoli scheletrici, grasso e tessuti connettivi. E il prodotto finale è qualcosa che esteticamente è molto simile alla carne a cui siamo abituati.

Tornando al Regno Unito, l’azienda Meatly, in particolare, prevede di lanciare i primi campioni dei suoi alimenti per animali (nello specifico, sta lavorando al pollo coltivato) entro la fine di quest’anno, per arrivare poi volumi di produzione industriali entro il 2028. Per raggiungere questi obiettivi, l’azienda dovrà però lavorare sulla riduzione dei costi, che potrebbe essere raggiunta mescolando la carne insieme alle verdure, come d’altra parte succede con moltissimi alimenti per animali che contengono prodotti più costosi.
«Il Regno Unito è leader mondiale nello sviluppo di carne coltivata e l’approvazione di un alimento coltivato per animali domestici è una pietra miliare importante. Sottolinea il potenziale di una nuova innovazione per aiutare a ridurre gli impatti negativi degli allevamenti intensivi» spiega Linus Pardoe, responsabile delle politiche del Regno Unito.

Per i prodotti a consumo degli esseri umani ci sono ancora le valutazioni della Food Standards Agency in corso: «Se vogliamo realizzare tutti i potenziali benefici della carne alimentare coltivata – spiega Pardoe – il governo deve investire nella ricerca e nelle infrastrutture necessarie». Dunque, il percorso della carne coltivata è ancora in via di sviluppo, ma se si rivela essere una buona alternativa, sia in termini ambientali che in termini etici nei confronti degli animali, perché privarsene in via preventiva, senza possibilità di scelta?

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