19 Febbraio 2025
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Scienza e tecnologia

La terra avrà un occhio potente che guarda le stelle, si chiama “Elt”

11.08.2023

Le dimensioni di Elt (una volta terminato) a confronto con il Colosseo

Un telescopio super gigante sta prendendo forma, e sarà il più grande mai esistito. Per costruirlo hanno dovuto deformare una montagna in Cile.

Sarà l’“occhio” più potente del pianeta e inizierà a scrutare il cielo non prima del 2028. Al suo completamento, secondo il ruolino di marcia, manca ancora un buon 50 per cento, ma gli scienziati sono ottimisti: per Elt (Extremely Large Telescope), la via è già segnata. Un vero e proprio Gulliver tra i lillipuziani visto che avrà dimensioni mai viste prime: uno specchio principale di ben 39 metri di diametro che farà impallidire i suoi diretti concorrenti. Basti pensare che l’attuale telescopio più grande del mondo, il GranTeCan alle Isole Canarie, ha uno specchio del diametro di poco più di 10 metri. Insomma, una mezza cartuccia rispetto al mastodontico strumento dell’Eso, l’Osservatorio Europeo Australe, al cui progetto l’Italia sta dando un importante e decisivo contributo.

Elt servirà a comprendere e ad indagare ad ampio raggio su eventuali pianeti abitabili, galassie giovani in formazione, addensamenti di «materia oscura», dinamica globale dell’Universo ed «energia oscura». Insieme al Jwst (James Webb space telescope), lo strumento che indaga nel campo dell’infrarosso lanciato nel dicembre di due anni fa, contribuirà a tentare di svelare gli innumerevoli perché del nostro Universo.

«L’Elt – è stato il commento di Xavier Barcons, direttore generale dell’Eso – sarà il più grande strumento ottico della prossima generazione di telescopi terrestri ottici e nel vicino infrarosso e il più avanzato nella costruzione. Il raggiungimento del 50 per cento della costruzione è stato possibile grazie al supporto continuo degli Stati membri e all’impegno dei nostri partner industriali e dei consorzi dedicati agli strumenti. Sono veramente orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo».

Capitolo lavori. La gigantesca cupola sta prendendo forma. La sua altezza ora è arrivata a circa 80 metri. I tecnici e gli operai la stanno assemblando nel deserto cileno di Atacama, con progressi visibili quasi ogni giorno. Va anche detto che gli specchi del telescopio e gli altri componenti sono in fase di realizzazione da parte di aziende europee. Al termine, la cupola peserà 6.100 tonnellate e avrà bisogno di ben 30 milioni di bulloni per essere tenuta insieme.

Un passo indietro. Come è noto l’Astronomia e una scienza costellata di botti. Cominciò il big bang, l’esplosione per eccellenza, e da allora è stata una deflagrazione continua. L’ultima in ordine di tempo, tralasciando le incredibili detonazioni che avvengono nei luoghi più disparati del cosmo, è quella che ha pervaso anni fa proprio il luogo della realizzazione del gigante ottico sulla sommità del Cerro Armazones, in Cile. Una serie di esplosioni hanno ridotto in briciole circa 5 mila metri cubi di roccia. A forza di detonazioni la montagna ha cambiato faccia proprio per ospitare l’enorme cupola.

Ma a cosa servirà Elt? In primis affronterà i grandi temi del Cosmo, primo fra tutti la ricerca di pianeti simili alla Terra nelle cosiddette “zone abitabili” intorno ad altre stelle.

Ad ogni modo, tra un botto e un altro, per ritornare alla montagna, all’epoca furono rimossi quasi 250 mila metri cubi di roccia e terra.

Un’ultima curiosità. Per osservare l’avanzamento dei lavori sono state posizionate diverse webcam che possono essere raggiunte in questo link:

https://www.eso.org/public/italy/outreach/webcams/#paranal.

Credito fotografico: Eso

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