14.11.2023
L’acqua è tutto per la vita, l’Europa si muove a tutela del patrimonio idrico

Un elemento naturale vitale per la sopravvivenza, mezzo di produzione e di trasporto, ha un valore economico inestimabile, sia come risorsa collettiva, sia come elemento costitutivo dell’ambiente e dell’ecosistema. Per l’Europa l’acqua non va considerata un comune prodotto commerciale.
La gestione idrica è una questione complessa, soprattutto in ambito urbano. Tutte le normative nazionali, europee e internazionali sottolineano come l’acqua sia una risorsa in quanto elemento naturale, mezzo di produzione e di trasporto, abbia un valore economico, sia una risorsa collettiva, un elemento costitutivo dell’ambiente e dell’ecosistema. La Direttiva quadro europea sulle acque (2000/60/CE) evidenzia come l’acqua non sia un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che vada protetto, difeso e trattato come tale. Inoltre, ci sono fondi europei per una migliore gestione idrica nei territori e nelle aree urbane.
Gli esempi di buona gestione delle risorse idriche rispondono nei documenti europei a soluzioni di “integrazione degli obiettivi ambientali, qualitativi, ecologici e quantitativi per la protezione degli ecosistemi”. Si punta a gestire le risorse idriche sulla base di bacini idrografici indipendentemente dalle strutture amministrative.
In ciascun distretto idrografico gli Stati dell’Unione europea devono realizzare:
analisi delle caratteristiche del distretto;
esame dell’impatto provocato dalle attività umane sullo stato delle acque superficiali e sotterranee;
analisi economica dell’utilizzo idrico;
programma di misure che tenga conto delle analisi effettuate e degli obiettivi ambientali fissati dalla Direttiva europea;
armonizzazione del sistema di classificazione dello stato ecologico delle acque secondo parametri comuni all’interno dell’Unione europea;
attivazione di sistemi di rete di monitoraggio dello stato delle acque superficiali, delle acque sotterranee e delle aree protette.
In Italia abbiamo 7 bacini di rilievo nazionale, 13 di rilievo interregionale e 17 di rilievo regionale. La direttiva 2000/60/CE è stata recepita in Italia attraverso il decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, e si è effettuata una ripartizione del territorio nazionale in otto distretti idrografici. Nell’ambito della European Urban Initiative (EUI) è stato pubblicato il bando per “City-to-City Exchanges”. Si tratta di una delle attività di EUI a supporto della capacity-building delle città sullo sviluppo urbano sostenibile; inoltre migliorare la qualità dell’acqua, completare le reti di fognatura, realizzare 25mila chilometri di nuove reti per la distribuzione sono tutte misure previste nel PNRR. Tra le iniziative c’è Water4All congiunta a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati ad una migliore gestione delle risorse idriche, alla predisposizione di strumenti per la resilienza, l’adattamento e la mitigazione degli eventi climatici estremi.
L’iniziativa europea Water4All ha lo scopo di aiutare le imprese e i centri di ricerca ad aumentare la loro capacità di ricerca e innovazione sulle tematiche dell’acqua e della sua gestione, realizzando nuovi strumenti utili alla governance delle risorse idriche in particolare in caso di eventi estremi. Infrastrutture vetuste, dispersione al 42% e frammentazione gestionale rallentano l’intero comparto idrico che vale lo 0,5% del Pil.