11 Dicembre 2024
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Istruzione, Società

Laureati si nasce?

17.07.2024

Ad infrangere la regola sono i “First Generation Students”. In teoria, secondo i dati Eurostat, un giovane italiano che proviene da una famiglia di laureati ha più possibilità di ottenere una laurea. Chi sono quei pochi che ce l’hanno fatta? Le analisi.

La sociologia li definisce come la First Generation Students, mentre per le statistiche sono soltanto i pochi che ce l’hanno fatta. Perché ancora oggi, in Italia, le possibilità di accedere e concludere un percorso di istruzione terziaria sono influenzate dal titolo di studio dei genitori. In particolare, secondo i dati Eurostat, un giovane italiano che proviene da una famiglia in cui almeno uno dei genitori è laureato ha più probabilità di laurearsi rispetto a chi non ha i genitori in possesso di un titolo di studio terziario: 68,7% contro il 23,7%.

I fattori che incidono su questo scenario sono molteplici. Innanzitutto, un fattore territoriale: ancora, nel Mezzogiorno (ma non solo) i dati sull’abbandono scolastico sono preoccupanti, con, per esempio, Sicilia e Campania che hanno oltre il 15% dei giovani che lascia la scuola prima del tempo. Ma il fenomeno ha anche radici economiche e socioculturali: dal punto di vista economico, le cause sono dirette e indirette. A costituire un ostacolo per le famiglie meno abbienti ci sono sia i costi del mantenimento negli studi – che spaziano dal materiale scolastico alle tasse, dai costi degli appartamenti nel caso di fuorisede a quello per gli spostamenti – sia il mancato accesso in giovane età al mercato del lavoro. Ancora, l’aspetto socioculturale: secondo gli studi sociologici, i genitori e le famiglie tendono a ritenere i figli simili a sé stessi e a modellare le aspettative nei loro confronti sulla base delle proprie esperienze.

Nel complesso, però, tali fenomeni non vanno considerati come a sé stanti. Spesso, infatti, si tratta di un circolo vizioso da cui è complicato uscire: il più delle volte, un basso livello di istruzione è legato a condizioni economiche e sociali più vulnerabili, che portano i bambini sin dalla tenera età a sperimentare situazioni di deprivazione materiale rispetto ai coetanei benestanti. Il che, spesso, rischia di riflettersi anche sui risultati scolastici, in quanto queste famiglie possono offrire meno opportunità ai figli. In altri termini, un ascensore sociale che fatica a sbloccarsi. In questo scenario, i sistemi di welfare – come agevolazioni e borse di studio – giocano un ruolo fondamentale, perché danno un’opportunità a chi, quell’opportunità, in partenza non la ha. Insomma, volere è potere, ma con riserva. Perché, se è vero che la forza di volontà spinge ragazze e ragazzi a lottare e a mettersi in gioco nonostante le difficoltà pur di arrivare al traguardo tanto ambito, è anche vero che talvolta i fattori esterni condizionano le aspettative, plasmandole su di essi. Ma i giovani, se determinati, prima di arrendersi giocheranno tutte le carte a loro disposizione. O almeno, ci provano.

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