8 Dicembre 2023
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Politica

L’Italia dei Comuni, più tempo per concretizzare le strategie?

27.10.2023

Il ruolo dei Comuni in Italia è storico. Il senso civico parte dalle comunità locali e chi le rappresenta all’insegna di soddisfare bisogni primari ed esigenze collettive. Stato e Chiesa, politici e amministratori si confrontano sul terzo mandato.

Dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Zuppi, non si può certo dire che l’Assemblea Nazionale dei Comuni Italiani sia stata una rimpatriata di sindaci. Quanto piuttosto un riversamento di temi spinosi che attraversano il nostro Paese come fiumi in piena. Se il Capo dello Stato ha accostato il PNRR al piano Marshall, e a sua volta la premier Giorgia Meloni ha ribadito che i Comuni sono i soggetti attuatori di una molteplicità di interventi che valgono 40 miliardi di euro, i primi cittadini sono chiamati a esserne protagonisti perché il ruolo dei Comuni è fondamentale.

Lo è sempre stato, allo stato attuale ancora di più.

Il senso civico non può che partire dalle comunità locali e chi le rappresenta deve poterne interpretare i bisogni primari e soddisfare le esigenze collettive. Di quanto tempo necessita un sindaco per mettere in atto programmi di medio e lungo termine? Bastano due mandati o meglio pensare di allungare l’incarico a tre mandati, se c’è consenso popolare ovviamente?

Il vicepremier Matteo Salvini è un convinto sostenitore della proposta di consentire possibilità di svolgere il terzo mandato. Non il solo. Lo pensa anche Marco Bucci, sindaco di Genova, ben consapevole di quanto i problemi complessi che attanagliano i centri urbani siano proiettati, per forza di cose, nel lungo termine. Sull’argomento ha detto la sua anche il cardinale Zuppi: «i sindaci hanno un periodo di azione limitato, non si può pensare di lavorare senza una prospettiva futura. Per questo ci vuole una progettualità a lungo termine. Se c’è questo senso civico, se si guarda insieme al futuro ci sarà futuro. Ne abbiamo bisogno».

A conferma che l’assemblea ANCI è diventata un momento di confronto basilare, ecco il presidente della CEI incalzare su temi di pesante attualità. Il riferimento ai 6 milioni di italiani che vivono in povertà, «una cosa che ci deve scandalizzare», è stato un grido di denuncia senza se e senza ma. Nella maggior parte dei casi, ad affrontare questa emergenza sono i Comuni e la Chiesa, sempre in prima linea, impegnati a sostenere le fragilità pregresse e quelle emergenti. Ma ci è voluto poco a saltare i confini e sentire il cardinale Zuppi dichiarare, anche in questo caso senza mezzi termini, che «Hamas è il peggior nemico del popolo palestinese» e che c’è bisogno di una soluzione che garantisca i diritti delle due parti e di una leadership palestinese autorevole in grado di difendere il suo popolo. Un’affermazione che arriva dall’assemblea che mette insieme città vaste e piccoli borghi, dove la forza delle idee annulla le differenze delle proporzioni.

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