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Sicurezza

Monopattini scatenati, servono più leggi o buon senso?

15.05.2023

Il “Re” indiscusso della micro-mobilità urbana è il monopattino. Un prodotto nato molti anni fa e recentemente tornato alle luci della ribalta, in versione evoluta e tecnologica.

Dal periodo pandemico, con l’avvento di un bonus dedicato, le vendite sono aumentate esponenzialmente. Oggi lo utilizzano davvero tutti. Dai più giovani ai lavoratori, per spostamenti di piacere o necessità. A differenza di quanto si possa erroneamente pensare, non si tratta di un mezzo semplice e standardizzato. La batteria può avere capacità differenti, le gomme diverse misure e il display può avere varie funzionalità. Ancora: la connettività con smartphone può essere supportata da App. e la piantana può ospitare una batteria aggiuntiva. Indipendentemente dal modello, tutti dovrebbero avere le dotazioni di sicurezza previste dalla legge: luci, stop e frecce.

Una volta scelto il proprio mezzo (discorso valido sia per l’acquisto sia per il noleggio) non resta che utilizzarlo in strada. E qui si arriva al nocciolo della questione: ultimamente si susseguono con frequenza notizie che riguardo incidenti, a volte mortali, nei quali è coinvolta una persona alla guida del monopattino. Tanto che in alcuni titoli si è parlato di “allarme” monopattino, ripreso poi come eco propagandistico sui social di varie personalità. La questione, indubbiamente seria, va analizzata in maniera realistica e oggettiva.

Partiamo col dire che leggi dedicate esistono, sono già in vigore e sono state progressivamente implementate. Senza dilungarsi in termini tecnici ed espressioni giuridiche, l’utilizzatore deve sapere che esistono regole ben precise. Oltre alla dotazione di sicurezza sopra elencata, il monopattino non deve avere il sellino e la potenza del motore non può superare gli 0.50 kW. Devono inoltre esserci delle modalità di guida che permettano di rispettare i vari limiti imposti: 6 km/h quando si circola nelle aree pedonali, 20 Km/h in tutti gli altri casi di circolazione. Non meno importante, i conducenti di età inferiore ai 18 anni, a partire comunque dai 14, hanno l’obbligo di indossare un idoneo casco protettivo.

Nei vari dibattiti a tema l’attenzione si focalizza su proposte finalizzate a formulare nuove leggi, come l’introduzione della targa o il divieto del noleggio (sulla scia della Francia). Il codice della strada verrà sicuramente rivisto, con ulteriori norme specifiche. L’attenzione, però, andrebbe posta anche sugli utilizzatori.

Sono tantissimi i proprietari di monopattini che, attraverso canali non ufficiali, sbloccano il loro mezzo per raggiungere addirittura velocità da scooter. L’aspetto delle frecce e della strumentazione di sicurezza lascia pressoché indifferenti, così come l’utilizzo del casco. Non da meno, basta farsi un giro in città per notare che molti utilizzatori sfrecciano incuranti in contromano, attraversano senza monitorare il traffico circostante e così via. Pertanto, sorge spontanea una domanda: al fine d’incrementare la sicurezza connessa al monopattino servono davvero più leggi (severe) oppure basterebbe il buon senso da parte di chi lo utilizza?

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