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Storie

Nel mondo esiste un Forrest Gump italiano

21.10.2023

Il Los Angeles Times lo nomina il “chitarrista cuoco”, compositore di corte per la famiglia reale tailandese, compone moltissime colonne sonore per film, diventa l’arrangiatore dell’inno nazionale della Tailandia e ottiene centinaia di premi. La prima parte della storia di un uomo italiano che non ha mai finito di stupire.

Bruno Brugnano è un musicista creativo e poliedrico, oggi è tra i più richiesti e famosi arrangiatori, compositore di musiche per film, documentari e cartoons, nel mondo. Sfrutta tutta la sua creatività traendo ispirazione dai film di TerroreDrammaFantastico. La melodia e gli effetti sonori che possiamo ascoltare da questo musicista non lasciano indifferenti.
È conosciuto ovunque, ma non ha mai dimenticato le sue radici italiane, che non esita a mette in ogni tema musicale. La sua serietà e sua passione lo hanno portato a grandi risultati, fino a diventare l’arrangiatore dell’inno nazionale della Thailandia, dove risiede ormai da anni.

Qual è stato il motivo che ti ha portato così lontano?
«Credo nella mia passione per la musica, che è nata praticamente con me. Ho iniziato a suonare all’età di sei anni e da allora non mi sono più fermato. Ho avuto la fortuna di studiare con uno dei maestri del jazz Filippo Daccò. È scattato tutto quando avevo partecipato alla Summer School della Berkley a Perugia, lì ho capito che, se avessi voluto fare musica seriamente sarei dovuto andare negli States. E così mi sono ritrovato a Los Angeles senza parlare una parola di inglese, con solo le mie chitarre e pochi soldi in tasca. Ho ricominciato tutto da zero, iscrivendomi al Musician Institute di Los Angeles».

Come ti mantenevi a Hollywood?
«La mia vita somiglia un po’ a quella di Forrest Gump, mi sono trovato nei posti giusti al momento giusto, ho fatto cose che mai avrei pensato di fare. Per mantenermi alla scuola di musica, mi sono inventato cuoco, dopo un mese il Los Angeles Times ha fatto un articolo su di me perché avevo cucinato, per Stallone, Bon Jovi e Van Allen, gli era piaciuta la mia cucina e parlavano del chitarrista cuoco.
È una cosa abbastanza comune, molta gente dello spettacolo per mantenersi fa lavori legati alla ristorazione. Mettevo i soldi da parte per comprare la strumentazione, mi ricordo che era una specie di frigorifero, ti parlo degli anni Novanta. Questo mi ha portato fortuna, perché sono stato scritturato per un tour in Asia da un gruppo americano. Dopo vari giri tra cui Hong Kong e Singapore siamo arrivati a Bangkok dove ho conosciuto mia moglie e ho deciso di restare, lavorando la sera nei locali, avevo molto tempo per scrivere musica».

Hai lavorato molto anche come arrangiatore e produttore di musica Pop.
«Si, ho avuto una proposta dalla – GMM Grammy – una delle più grosse case discografiche in Asia, come produttore. Non è stato semplice, la lingua e la cultura musicale tailandese sono molto diverse dalla mia. La lingua tailandese è fatta di suoni, la stessa parola con un tono diverso cambia anche di significato, quindi, non puoi scrivere le melodie liberamente».

Fine prima parte

Leggi la seconda parte

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