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Cronaca, Sport

Non ci resta che contendere il quinto posto?

24.06.2024

A Montmelò, la Ferrari peggio della Red Bull, dell’ormai consolidatissima McLaren e della Mercedes. Vince l’inaffondabile Verstappen, che negli ultimi 20 giri sembra dover cedere alla rimonta di Norris. Leclerc e Sainz litigano per il quinto posto, mentre gli avversari scappano. Tutti i dettagli nella cronaca sportiva.

Una gara vecchio stampo per dimostrare che alla fine gli equilibri sono quelli che si attendevano, nonostante una miriade di cambi di posizione causa degrado delle gomme e due pit stop per tutti. Come non si vedeva da tempo. Sta di fatto che il Gran Premio di Spagna termina più o meno come era iniziato. Con una differenza: a vincere è il solito Max Verstappen, battendo un Lando Norris veloce, ma inconcludente. Seguono le Mercedes, con Hamilton davanti a Russell proprio a causa delle strategie. E le Ferrari? Sono solo quinta e sesta, con Charles Leclerc e Carlos Sainz che hanno ben poco per festeggiare. Anzi: chiudono con i nervi a pezzi e in polemica l’uno con l’altro.
In realtà proprio il pilota di casa, Sainz, già al sabato aveva ammesso che Montmelò sarebbe stata una pista scomoda per il Cavallino. Come Shanghai e Suzuka, tracciati dalle caratteristiche simili a quello catalano. Sta di fatto che le Rosse chiudono una domenica da quarta forza del campionato: peggio della Red Bull, dell’ormai consolidatissima McLaren e anche della Mercedes. E riescono pure a litigare per un contatto che valeva appena il quinto posto. «Ha voluto fare qualcosa di spettacolare, non era il momento», tuona uno. «Non so di cosa si lamenti, non posso stare dietro tutta la vita», replica l’altro. Così non va. Visto che i problemi, in generale, non mancano.

Tanto più che in pista sono in tanti a dare spettacolo: sin dal via, quando Russell imita il miglior Alonso degli anni Ferrari (2011) e si inventa un sorpasso all’esterno che beffa sia Verstappen che Norris. Ma “SuperMax”, si riprende quasi subito la vetta, e si capisce il grande tema sarà quello della gestione delle gomme. Tutti tentano esperimenti: anche la Ferrari, consapevole di una minore competitività rispetto ai rivali e costretta a cercare il coniglio nel cilindro. Ci prova Leclerc, ritardando entrambe le soste, e ci prova Sainz montando le hard nello stint conclusivo: non pagherà. E lo stesso Russell, per il medesimo motivo, paga dazio al compagno Hamilton che torna sul podio dopo 12 gare di attesa.
Ma Montmelò è pista vera, sebbene meno celebrata di altre tappe storiche del calendario della F1, e lo spettacolo non manca. Sugli scudi finiscono quindi Russell e Norris, protagonisti di un duello di sorpassi e controsorpassi durato oltre mezzo giro. Riesumare la battaglia tra Villeneuve e Arnoux, ormai vecchia 45 anni. potrebbe apparire azzardato e fuori tempo massimo, ma i piloti del 2024 (spesso bollati come robottini non più in grado di cavarsela quando il gioco si fa duro), oggi se lo meritano. La verità, però, è che i loro sforzi nulla spostano.

Davanti a tutti resta, infatti, l’inaffondabile Verstappen, che negli ultimi 20 giri sembra dover cedere da un momento all’altro alla rimonta di Norris. Ma alla fine regge, contro una vettura più veloce della sua, ma non abbastanza per toglierlo dalla sua posizione: quella del dominatore della F1. Un ruolo che, alla fine dei conti, a propria volta riporta alla mente tante gare vecchio stampo. Che all’epoca, però, avevano fortissime tinte rosse. E certo non per le scaramucce interne.

Credito fotografico: Ferrari, Red Bull Content Pool.

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