14.08.2023
Molti sono i progetti e i fondi per contrastare il dilagare dei rifiuti. Il Mediterraneo risulta essere uno dei mari più inquinati, pieno di oggetti solidi, fabbricati e/o modificati dall’uomo e poi persi o volontariamente abbandonati nell’ambiente marino.
Il problema dei rifiuti diventa sempre più urgente e con i fondi del PNRR saranno cofinanziati 65 progetti innovativi per la realizzazione ex novo o per l’ammodernamento di impianti di trattamento/riciclo di rifiuti. Sono quattro i settori interessati:
rifiuti di pelletteria;
tessili;
materiali assorbenti a uso personale;
fanghi di acque reflue.
A livello europeo da tempo ci si sta attivando per educare le persone anche alla prevenzione nei confronti della creazione di rifiuti inutili con campagne di sensibilizzazione, ma molti sono pure i progetti e i fondi per contrastare il dilagare dei rifiuti e mirare ad una gestione che possa realizzare soluzioni innovative di economia circolare in tutti i settori. Il Mediterraneo risulta inoltre essere uno dei mari più inquinati dal marine litter, (termine con il quale si identificano tutti quegli oggetti solidi, fabbricati e/o modificati dall’uomo e poi persi o volontariamente abbandonati nell’ambiente marino) e il progetto DeFishGear, cofinanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera europeo Ipa Adriatico, è stato il primo progetto di ricerca Ispra proprio sul marine litter.
È ora aperto un interessante bando europeo che cofinanzia i cosiddetti ‘progetti strategici integrati (SIP)’ che sono progetti finalizzati all’attuazione di piani, strategie o piani d’azione richiesti da una specifica normativa/politica ambientale, climatica o energetica dell’Unione Europea e che comprende tra i progetti cofinanziati progetti di economia circolare e progetti per la realizzazione di piani nazionali e regionali di gestione dei rifiuti e/o programmi di prevenzione dei rifiuti. Non tutti sanno che c’è una “strategia comunitaria per tessuti sostenibili e circolari” presentata dalla Commissione europea già a marzo 2020, che mira a garantire che i prodotti tessili presenti sul mercato dell’Unione europea siano durevoli e riciclabili, realizzati il più possibile con fibre riciclate e privi di sostanze nocive entro il 2030.
È aperto inoltre un bando europeo sempre del programma comunitario Life che cofinanzia progetti innovativi per il recupero di risorse dai rifiuti e a favore dell’implementazione di soluzioni innovative a sostegno di materiali, componenti o prodotti riciclati a valore aggiunto per una serie di aree specifiche, tra cui il tessile. Il bando è gestito da CINEA – Agenzia esecutiva europea per il clima, le infrastrutture e l’ambiente e ha un budget complessivo di 81 milioni di euro. In aiuto c’è URBIS, una nuova piattaforma di consulenza europea nell’ambito del polo europeo di consulenza sugli investimenti, istituita per fornire consulenza alle autorità urbane per facilitare, accelerare e sbloccare progetti, programmi e piattaforme di investimento a livello urbano, tra cui progetti di economia circolare e riutilizzo dei rifiuti.
Molti sono i progetti europei attivati, ne menzioniamo solo alcuni quali Urban Waste per gestire i flussi di rifiuti in diverse località turistiche nell’area Mediterranea con 27 partner di progetto, tra cui due italiani Ambiente Italia e Regione Toscana; il progetto NoAW sui rifiuti agricoli su scala territoriale e stagionale con strategie di recupero delle risorse di rifiuti dalla fase iniziale della progettazione alla catena di produzione e distribuzione; il progetto RUCONBAR che utilizza pneumatici di scarto per creare pannelli antirumore per strade urbane trafficate e linee ferroviarie; il progetto HISER per il recupero di materie prime da rifiuti del settore costruzione e demolizione.