12 Febbraio 2025
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Arte

Sempre più fumetti, la conferma di un medium complesso, profondo, intimo e attuale

04.06.2023

Crescita nel settore di quasi 1.000 per cento, un mezzo di comunicazione di massa che ha rapito l’attenzione di giovani e adulti di svariate generazioni, partecipando alla crescita sociale e culturale di un intero Paese poco abituato alla lettura.

Assai difficile schivare le critiche sminuenti e preservare i propri eroi dentro il fatato mondo della fantasia. I fumetti hanno pervaso la cultura “alta” e “bassa”, correlandosi ad ogni fascia d’età, per innescare processi virtuosi d’una lettura delle immagini come “testo”, attenta a cogliere trame in un intreccio inestricabile di azioni, storie e spazi aperti al pensiero. La sequenza temporale del racconto con nuove concatenazioni causa-effetto costringono il lettore a riempire con la propria fantasia i passaggi impliciti. Un esempio,oggi, è quello di Altan che nell’era di Internet induce i suoi personaggi a misurarsi con la contingenza, così La Pimpa silenzia WhatsApp, e Cipputi , l’operaio metalmeccanico rassegnato allo sfruttamento da parte dei padroni attende l’arrivo della IA per inventarsi dei problemi artificiali, mentre il pensionato depresso, il marito apatico, la moglie amareggiata (Ugo Luisa), i bambini con le loro domande, sono cristallizzati in un mondo sospeso: satira antropologicaper paradosso consolatoria, in cui le vittime sono i cittadini, non i responsabili delle nefandezze.

Allora, si comprende quanto La storia del fumetto si allacci con quella politica, sociale e culturale dell’Italia, svincolandosi dal facilismo dei critici in libera uscita. La memoria sociale passa dal Corriere dei Piccoli, arriva al bonelliano Tex, dai Comics americani (Topolino e il mondo Disney, l’Uomo Mascherato, Mandrake), fino a Flash Gordon che decolla per salvare il mondo dalla minaccia di un corpo celeste. Immagini di un mondo d’ingenua credulità ed evasione, con social, smart tv, piattaforme di film, ancora distanti. I bambini e gli adolescenti del Novecento si formavano (e sognavano) soprattutto con i fumetti. Nello spazio bianco tra due vignette successive, si innescava un meccanismo in grado di scandagliare connessioni psicologiche e psicosomatiche di personaggi ed atmosfere mediante la creazione di aree “altre” scollegate dal dato “reale”.

Nessuna alternativa semplificata alla letteratura tradizionale perché anche ora è un medium complesso e profondo, capace di raccontare i fatti d’attualità (Igort, la guerra in Ucraina), come i sentimenti intimi, al pari del cinema e delle lettere. Un sistema editoriale dinamico che nel 2022 ha venduto11 mln di copie, in un mercato da 108 mln di euro e 10 mln di lettori (un libro su 10 è un fumetto), come evidenziato dall’ultimo Salone del Libro di Torino con stands affollatissimi di giovani, adulti e appassionati.

Il disegno va oggi incontro a ogni tipo di storia, dal graphic journalism alla divulgazione scientifica, per lettori dotati di una grande connessione con il “visivo”, figli della Rete, abituati a “scansionare” un testo come una pagina web (l’84% di loro legge anche romanzi e saggistica). La crescita è stata del 976,3 per cento. Si è passati, cioè, da 304 titoli nel 2001 – il 2 per cento dei libri di narrativa – ai 3.272 del 2021, il 12,6 per cento. Case editrici come Star, Panini, Bao Publishing, Edizioni BD, Tunué son cresciute del 200-300 per cento, insieme ai tradizionali editori di fumetti, da Disney a Bonelli. Autori quali Zerocalcare hanno trasposto tematiche sociali importanti (la libertà di espressione e la ricerca di identità), innovando il linguaggio, e altri anche su piattaforme inedite come Netflix (“L’attacco dei giganti” e “Demon Slayer”). Senza dimenticare i Manga, ossia i fumetti prodotti in Giappone (il 50 per cento del mercato globale), fenomeno di cultura pop pervasivo tra i giovanissimi con i suoi super robot.

Credito fotografico:

Quaderni ucraini; Igort

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