16 Gennaio 2025
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Cronaca, Sport

Suzuka si ricopre di Red Bull, ma il Cavallino c’è

08.04.2024

Un fan di Oracle Red Bull Racing mostra il suo supporto al Gran Premio di F1. 07 aprile 2024, Suzuka, Giappone.

Sainz e Leclerc si arrendono a Verstappen e Perez, ma i loro tempi sono in netto miglioramento rispetto al 2023. Eccellente la gestione delle gomme da parte del monegasco, che risparmia un cambio. I rivali viaggiano su un altro pianeta.

Dopo l’alba rossa di Melbourne, ne arriva un’altra decisamente più opaca dal Giappone. Non si può però dire che da Suzuka non sia filtrato qualche raggio di sole sopra il cielo della Ferrari, se si considera il punto dal quale si partiva e quello in cui si è giunti in questa domenica che ripresenta un dominio di Max Verstappen e delle Red Bull. Con un Cavallino però in forma: Carlos Sainz si prende ancora una volta il podio, terzo dietro Perez, mentre Charles Leclerc è quarto dopo una gara coraggiosa e in rimonta. McLaren e soprattutto Mercedes sono sostanzialmente annichilite, ma anche il divario dai dominatori del campionato è nettamente ridotto.

Lo certificano i distacchi che Sainz e Leclerc hanno rimediato a fine gara da un Verstappen mai realmente in difficoltà nella missione di tornare a vincere. E che ha rifilato alle due Rosse rispettivamente 20 e 26 secondi di divario, certamente. Ma è opportuno ricordare che sulla stessa pista di Suzuka, nel Gran Premio del Giappone 2023, il monegasco chiuse quarto a 44 secondi mentre lo spagnolo fu addirittura sesto e i suoi secondi di ritardo arrivarono a 50. E attenzione, non stiamo parlando di un anno fa: per la rivoluzione che la F1 ha attuato nei propri calendari, stiamo parlando di una gara avvenuta sì nello stesso luogo ma nell’ultima domenica dello scorso settembre.
Quindi i motivi per sorridere non mancano, tanto più che Verstappen e la Red Bull sono tornati a fare la voce grossa, ma su una delle piste in assoluto più favorevoli alle rispettive caratteristiche: difficile, tecnica, piena di curvoni veloci. Tanto è vero che stavolta il team campione del mondo e il suo fuoriclasse olandese sono parsi nettamente più dominanti al sabato rispetto a una domenica in cui la Ferrari si è difesa eccome. Mostrando peraltro una lucidità strategica spesso mancata negli ultimi anni.

Sainz e Leclerc avevano un piccolo castelletto da costruire dopo un sabato – come detto – non facilissimo. Ma sono scesi in pista con le idee chiare fin dal via (ripetuto dopo l’incidente tra Albon e Ricciardo nelle primissime curve). Carlos, quarto in griglia, puntava a prevalere sull’amico-rivale Norris sperando di aggredire almeno una delle due Red Bull in base agli eventi della gara. Charles, addirittura ottavo, sapeva di dover entrare in azione progressivamente: da qui una prima, lunghissima fase di gestione delle gomme medie con l’obiettivo di effettuare un pit stop in meno rispetto a chiunque altro. Missione brillantemente riuscita.
Così, in un Gran Premio del Giappone divenuto una partita a scacchi, i due si sono ritrovati l’uno davanti all’altro nel finale di gara confermandosi non solo i migliori dietro alle Red Bull (inarrivabili a Suzuka). Ma anche di un altro pianeta rispetto agli altri rivali, incluso un Lewis Hamilton nono e ultimo nel plotone dei big. Ultima riflessione: tanto di cappello a Piastri, che ha reso la vita complicatissima a Russell nel finale. Questo è ciò che vorremmo sempre vedere sulle piste di F1: battaglie. Il suo compagno Norris, spesso remissivo nei corpo a corpo, guardi e impari.

Credito fotografico: Clive Mason, Red Bull Content Pool 

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