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Umori Leclerc, procede la Aston Martin, ma infine rivince Verstappen. Per la Ferrari è l’ultima spiaggia?

05.06.2023

Il Gran Premio di Spagna è l’appuntamento di inizio stagione nel quale abitualmente i Team presentano modifiche sostanziali alle monoposto per dare una svolta al campionato o decidere se interrompere lo sviluppo e gettare le basi del progetto per la stagione successiva.

Gli interventi alle fiancate della Ferrari e l’ottimo secondo posto di Sainz in griglia – magari Leclerc senza i problemi accusati avrebbe potuto fare anche meglio – facevano presagire prestazioni in gara se non alla pari almeno più vicine alla Red Bull. E invece Verstappen, che appare sempre più in simbiosi con la sua monoposto, ha riconfermato con qualsiasi mescola e qualsivoglia carico carburante il bilanciamento e la costanza di prestazioni della sua vettura lasciando tutti gli altri a contendersi le posizioni del podio meno nobili. Per di più, nonostante fossero partite dietro la Ferrari, anche le Mercedes, e in particolare Russell dodicesimo in griglia, hanno mostrato un ritmo di gara migliore sopravanzando la rossa a conferma che le modifiche portate in anticipo a Monaco siano state migliorative. I volti e le dichiarazioni di Leclerc e Vasseur nel dopo gara trasmettono una sensazione di impotenza, mista quasi a rassegnazione, per quello che si attendeva e che invece non è accaduto in pista.

Certo, Barcellona è una pista tra le più tecniche ed esigenti per gli pneumatici in cui le caratteristiche aerodinamiche sono decisive (magari servono anche un affinamento e una comprensione oltre che un adattamento della meccanica conseguente alle novità introdotte).Ma l’incertezza che i piloti avvertono alla guida della SF23, che si traduce in gara in comportamenti così diversi pur con medesima mescola, ma con diverso carico carburante a bordo, lascia trasparire quanto il bilanciamento globale della monoposto sia effimero. Superata questa fase, dopo pochi giri i piloti diventano passeggeri e devono impegnarsi ad “assecondare” i voleri della monoposto, non potendo attaccare gli avversari o essere aggressivi nella guida per non rovinare gli pneumatici ed essere costretti a soste non previste.

Rispetto ai precedenti Gran Premi si è visto un lieve miglioramento, ma è evidente che occorrono ulteriori interventi per non perdere il passo con la concorrenza, a cominciare dalla Mercedes; le prestazioni opache dell’Aston Martin indicano che lo sviluppo e la messa a punto non conoscono soste ed è facile fare un passo falso e trovarsi meno competitivi di quanto si è mostrato in precedenza. Oltre a migliorarsi nella parte tecnica, la Ferrari deve ristabilire gli equilibri interni con i piloti, Leclerc in particolare. Il pilota, considerato tra i più veloci se non il più veloce sul giro di Qualifica, è stato attardato ieri da problemi tecnici non ben chiariti, per lo meno agli osservatori esterni; e in gara ci sono state incomprensioni o comunicazioni contraddittorie col muretto box.

Questi episodi non fanno bene alla serenità e alla stabilità del pilota e ne minano la fiducia nei confronti dello staff tecnico, fiducia che è elemento fondamentale perché egli possa dare sempre il massimo. Se poi aggiungiamo le voci di mercato, vere o fasulle che siano, il quadro si completa. Serve un intervento decisivo, su ogni fronte, tecnico, di relazioni interne e anche dell’alta dirigenza, per non archiviare come già finita la stagione 2023.

Credito fotografico:

Ferrari F1 GP, Barcellona; Scuderia Ferrari Press Office

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