5 Novembre 2024
Milano, 8°
Datacenter Wieringermeer, infrastruttura Internet e servizi cloud nei Paesi Bassi.

Perché le Big Tech coinvolte nello sviluppo e nella gestione delle Intelligenze artificiali, come Google, Amazon e Microsoft, pensano proprio al nucleare? La risposta è nell’ambiente. La crescita delle dimensioni dei data center altera i consumi energetici a livello globale. Microsoft ha già annunciato un piano. Tutti i dettagli.

L’avanzata dell’intelligenza artificiale ha innescato una rivoluzione sotto molti punti di vista, da quello economico a quello sociale, che per essere portata avanti ha bisogno di uno strumento tanto banale quanto indispensabile: l’energia elettrica. Per far funzionare impianti e data center ne serve una quantità enorme, e i grandi colossi si stanno rivolgendo al nucleare.
I data center sono strutture ad alta intensità energetica, fondamentali per le operazioni dell’IA. Come conseguenza dello sviluppo inevitabile delle tecnologie, anche le dimensioni dei data center cresceranno di pari passo e ciò comporterà un aumento proporzionale della domanda di elettricità. L’Agenzia Internazionale dell’Energia ha stimato che negli Usa questa crescerà di un terzo nei prossimi due anni proprio a seguito dell’espansione di tali strutture, che già ora consumano circa il 4 per cento dell’elettricità prodotta nel Paese.

Ma perché le grandi aziende coinvolte nello sviluppo e nella gestione delle IA, come Google, Amazon e Microsoft pensano proprio al nucleare? La produzione di energia di questo tipo paradossalmente si sposa con gli obiettivi di sostenibilità ambientale dei colossi della tecnologia. Nel lungo periodo permetterebbe di limitare, se non addirittura azzerare, il consumo di carbonio. Inoltre, produce emissioni minime di gas serra (a differenza dei combustibili fossili), con la promessa di arrivare entro il 2030 all’ambizioso obiettivo delle emissioni zero. Inoltre, dal momento che le centrali nucleari funzionano in media per 40-60 anni, queste possono garantire un lungo periodo di produzione di energia a basse emissioni, dando impulso positivo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Per funzionare in modo efficiente, i data center hanno bisogno di un’alimentazione che sia costante e affidabile. Da questo punto di vista, l’energia nucleare è particolarmente vantaggiosa poiché fornisce energia contemporaneamente stabile (a differenza di quella eolica o solare che può subire oscillazioni) ed economica. È vero, l’investimento iniziale per la costruzione delle centrali è elevato, ma i costi operativi sono relativamente bassi e quelli del carburante sono stabili. In più una piccola quantità di combustibile nucleare riesce a produrre una grande quantità di energia, abbassando notevolmente i costi operativi.
A riprova del fatto che le grandi aziende tecnologiche sono interessate al nucleare, c’è la notizia che Microsoft ha annunciato il piano per ottenere energia elettrica da uno dei reattori di Three Mile Island.

L’impianto, situato in Pennsylvania, verso la fine degli anni Settanta è diventato famoso per essere stato teatro del più grave incidente nucleare nella storia degli Stati Uniti. L’azienda guidata da Satya Nadella ha concordato con Constellation Energy l’acquisto di tutta la capacità energetica prevista con un contratto ventennale a partire dal 2028. Una mossa che apre la strada agli altri big tech e che è destinata a cambiare il futuro del nucleare e, con effetto domino, quello dell’IA e di conseguenza del mondo.

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