18 Novembre 2025
/ 18.11.2025

Green Deal o Green Crash? Un workshop mette alla prova la transizione

Mercoledì 26 novembre, Istud Business School e Cottino Social Impact Campus hanno organizzato l’Annual European Report 2025, un workshop interamente dedicato a capire l’attualità del Green Deal

Il Green Deal è arrivato a un punto critico. È un tema su cui si è acceso un duro scontro politico. Per questo, mercoledì 26 novembre, Istud Business School e Cottino Social Impact Campus hanno organizzato l’Annual European Report 2025, un workshop interamente dedicato a capire se il Green Deal sia un progetto solido o no. Titolo programmatico: “Green Deal o Green Crash? Checkpoint sulla twin transition sociale e ambientale”. Diretta online, partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria.

Il contesto non è dei più tranquilli. Alla stagione degli annunci è seguita quella dei dubbi, alimentati da conflitti geopolitici, lentezze burocratiche e una società che fatica a tenere il passo con i cambiamenti. C’è chi accusa il progetto europeo di aver bruciato le tappe e di non aver dimensionato in modo realistico l’impatto economico su imprese e famiglie. Altri rispondono che rimandare la transizione vuol dire arrendersi all’espansione cinese e condannare l’Europa al declino. È in questo clima che Istud ha scelto di fare ciò che troppo spesso manca: una verifica seria, misurabile, concreta di cosa stia funzionando e cosa invece scricchiola.

A mettere nero su bianco le domande più scomode è Maurizio Guandalini, editorialista e chairman dell’evento, che si muove da oltre vent’anni nell’Osservatorio Green Economy di Istud. Le sue parole fotografano bene lo spirito del confronto: “Il Green Deal è un dazio? Quali soluzioni al caro energia d’imprese e famiglie? Meglio scegliere un biocarburante della transizione che la costosa auto elettrica? Sono alcune delle dieci domande che sconvolgono il mondo green contemporaneo, alle quali cercheremo di dare risposte. Si potrebbe fare, non si fa, chi lo dovrebbe fare?”.

Il problema, in sostanza, è capire come tenere insieme sostenibilità, competitività e coesione sociale. Una missione che non può essere affidata solo ai regolamenti, ma che richiede un salto culturale: lo ricorda Marella Caramazza, direttore generale di Istud Business School, quando afferma che “La sostenibilità e l’impatto richiedono una trasformazione radicale, profonda e culturale che va ben oltre la compliance e che richiede leadership capaci di integrare i valori del profitto con quelli del rispetto, del riconoscimento reciproco, dell’inclusione e della protezione delle risorse”.

Il parterre riunito per l’occasione è ampiamente rappresentativo: manager, ingegneri, consulenti, economisti, esperti di infrastrutture energetiche e materiali circolari. Persone che la transizione la stanno costruendo. Le loro voci serviranno a dare un’immagine concreta al cambiamento in corso: cosa significa oggi decarbonizzare un’industria energivora, gestire rifiuti complessi, progettare città resilienti, garantire competitività mentre i costi dell’energia ballano?

Il workshop “Green Deal o Green Crash?”- di cui Ultima Bozza è tra i media partner – si terrà online, mercoledì 26 novembre dalle 9.30 alle 12.30. Iscrizioni su: www.istud.it/greendeal-o-greencrash

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