In un anno in cui reti e rinnovabili macinano record, la cifra che non si muove abbastanza è quella che conta di più: 730 milioni di persone nel mondo non hanno ancora accesso all’elettricità. È il dato aggiornato dell’Agenzia Internazionale dell’Energia per il 2024, che parla di un calo di appena 11 milioni rispetto al 2023, ben al di sotto del ritmo pre-pandemia. La transizione avanza, ma per centinaia di milioni di persone restare con la luce spenta continua a essere la normalità.
Otto su dieci di queste persone vivono in Africa subsahariana, dove la crescita demografica corre più veloce dell’elettrificazione. Qui il numero degli esclusi non è sostanzialmente cambiato dal 2020. Il motivo è un mix di fattori che pesano come macigni sui bilanci nazionali: debito elevato, costi di finanziamento in aumento, aiuti allo sviluppo in diminuzione. Anche quando i governi varano piani e i gestori tirano nuove linee, l’incremento della popolazione nei territori non connessi erode buona parte dei risultati.
L’aritmetica è spietata
Detto questo, per fortuna il quadro dell’Africa non è omogeneo in negativo. Si intravedono progressi concentrati: Costa d’Avorio, Kenya e Mozambico guidano una ripresa trainata dalla rete e dalle mini-grid. Nel 2024 le nuove connessioni nell’Africa subsahariana hanno raggiunto 6,8 milioni, il 2% in più dell’anno precedente, con gli allacci alla rete in crescita di oltre l’11%. Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Uganda hanno messo a segno avanzamenti rilevanti. Ma l’aritmetica è spietata: l’aumento delle connessioni è in gran parte compensato dall’espansione della popolazione in aree non servite, per un calo netto di soli 4 milioni di persone senza elettricità.
Al tempo stesso, il segmento dei sistemi solari domestici cambia volto. Nel 2024 le vendite globali sono salite del 4%, e l’Africa subsahariana ha registrato un +26% di nuovi utenti primari. Tuttavia, la crescita è stata trainata soprattutto da dispositivi piccolissimi — lanterne e sistemi fino a 10 Wp — che non raggiungono la soglia minima di “accesso” definita dalla IEA. Escludendo questi, le connessioni da sistemi solari più grandi risultano in calo rispetto al picco del 2022. È un segnale che la spinta off-grid, da sola, non basta se non è accompagnata da capacità e potenza adeguate ai bisogni reali.
Un dato in controtendenza
Un altro dato in controtendenza riguarda i consumi. Nelle famiglie già connesse dell’Africa subsahariana, la domanda elettrica media è scesa di circa un quarto nell’ultimo decennio, mentre il tasso di accesso è salito dal 30% nel 2012 al 50% nel 2024. Tariffe cresciute più dei redditi comprimono la capacità di spesa e spingono a tagliare i consumi; le nuove connessioni, inoltre, riguardano spesso aree rurali più povere, dove l’elettricità si usa poco e per scopi limitati. Anche quando entrano in casa pannelli e batterie, la taglia ridotta dei sistemi frena la domanda. Mancano, infine, opportunità di “usi produttivi” — le attività economiche che trasformano i kWh in reddito — che altrove hanno accompagnato l’elettrificazione.
Al di fuori dell’Africa, il quadro è più avanzato ma i problemi non sono risolti. Nel 2024, l’accesso all’energia elettrica nell’Asia in via di sviluppo ha toccato il 98%. India e Indonesia hanno raggiunto l’universalità, mentre il grosso del divario regionale si concentra in Pakistan, Afghanistan, Mongolia, Myanmar e Corea del Nord, che insieme rappresentano l’83% delle persone ancora non connesse. Anche qui, però, la velocità di marcia è rallentata rispetto al periodo 2015-2019. In America Latina l’accesso è vicino al 98%, ma colmare gli ultimi punti percentuali richiede soluzioni su misura per territori remoti come altipiani andini e Amazzonia; al passo attuale potrebbero volerci fino a 15 anni, con Haiti e Honduras tra i casi più critici.
I venti contrari
Stando ai dati preliminari dell’Agenzia, il 2025 non promette accelerazioni decisive. I venti contrari restano forti, tra oneri del debito e finanza per lo sviluppo in contrazione. Eppure, qualcosa si muove sul fronte delle politiche. Circa il 60% delle persone oggi senza elettricità vive in Paesi che nel 2024 e nei primi mesi del 2025 hanno varato nuove misure per l’accesso: incentivi fiscali e per i consumatori, programmi di elettrificazione, strategie nazionali e interventi mirati. A questo si aggiungono segnali industriali e commerciali, come le importazioni record di moduli fotovoltaici dalla Cina in diversi mercati africani, che possono abbassare i costi e accelerare progetti di rete, mini-grid e solare distribuito.
