14.09.2023
Il significato delle spalle extralarge? Lo insegna la storia analizzando non tanto la moda, ma passo per passo l’andamento della società da sempre luogo d’ispirazione.
Nel 1940 la donna, a causa della guerra e delle ovvie restrizioni, indossava prevalentemente tailleur, gonna attillata e giacche dalle spalle strutturate. Il tailleur, a volte poco considerato nelle indicazioni di stile dettate dagli addetti del fashion system, ha saputo attestarsi come capo ever green all’interno dei guardaroba femminili superando, intrepidamente, le differenti tendenze stagionali, risultando, ancora oggi, quella scelta che trasmette eleganza e determinazione.
Ora la domanda sorge spontanea, qual è il significato delle spalle extralarge? La risposta la possiamo trovare analizzando non tanto la moda fine a se stessa, ma l’andamento della società da sempre punto d’ispirazione nella realizzazione delle differenti collezioni ma, facciamo un passo indietro.
Dalla fine della seconda guerra mondiale e con l’inizio della ripresa economica (1958 -1963) cambia la società, il benessere diffuso verrà poi definito “boom economico”.
Gli anni ’60 saranno quelli che andranno a delineare una differente visione dell’uomo sia in ambito politico che lavorativo e sia della donna, fino ad allora “subordinata alle necessità dell’uomo”.
Negli anni ’80 una delle pellicole di maggior successo fu Una donna in carriera, storia di una donna che, prendendo il coraggio a due mani, assume il merito del proprio buon operato in ambito lavorativo. Sicuramente tutte voi ricorderete la protagonista, Melanie Griffith, vestire eleganti tailleur dalle abbondanti spalle imbottite che rappresentavano, in quegli anni, la “divisa” che la donna indossava per competere all’interno di un mondo lavorativo gestito e costruito da e per gli uomini i quali, spesso, non avevano alcuna capacità organizzativa o di gestione.
Nel 1983 a far decollare la nuova visione della donna capace, colta, raffinata e forte furono dei designers che prendendo atto del cambiamento culturale e sociale che viveva l’Italia, dove i nuovi ricchi attraverso l’abbigliamento dichiaravano il proprio status e quindi l’abbigliamento diventava ufficialmente mezzo di comunicazione non verbale, segnarono la svolta attraverso la presentazione di una collezione che usasse un linguaggio personale.
Per Giorgio Armani e Ferrè la donna iniziò ad esprimere la sua forza attraverso nuove linee che a colpo d’occhio descrivessero la potenza della volontà di affrontare sfide che fino a qual momento le erano state precluse inquanto donna.
L’attuale 2023, figlio di lotte passate, ci porta oggi a evidenti momenti di riflessione che sfociano nella rivisitazione di quei must have che in anni passati furono sinonimo di impegno, indipendenza e determinazione, uno tra tutti è lo strength indicator suggerito per la giacca femminile, le spalle extralarge.
Oggi pur vantando importanti nomi femminili in settori quali la ricerca scientifica, la medicina, la politica oppure l’industria in generale si ha l’impressione di essere tornati indietro nel tempo quando definizioni come “gentil sesso” e/o “sesso debole” indicavano l’impossibilità di passare a step superiori in ambito lavorativo.
I moti della società, però, apparentemente silenti, continuano a perseguire la libertà di scelta e di espressione a 360° al fine di sviluppare, finalmente, una società dove le opportunità ei meriti siano gli stessi per gli uomini e per le donne.
di Mariangela Bonaparte