19 Dicembre 2025
/ 19.12.2025

Metalli preziosi, filiere fragili: la ricerca europea punta sul riciclo

Platino, palladio e rodio, ecco perché sono strategici. Il nuovo progetto europeo CHemPgma cui partecipa Enea

Ridurre la dipendenza dall’estero, tagliare l’impatto ambientale e usare meglio risorse sempre più scarse. È da qui che nasce CHemPgm, progetto europeo a cui partecipa Enea, pensato per ripensare l’uso dei metalli del gruppo del platino. Questi metalli (platino, palladio, rodio) sono indispensabili per molti processi industriali e tecnologici, ma la loro disponibilità è limitata e la filiera di approvvigionamento è esposta a forti rischi. Non a caso Bruxelles li ha inseriti nella lista delle materie prime critiche, segnalando un divario crescente tra domanda e offerta.

Dal rifiuto al valore: il recupero dai catalizzatori esausti

Il focus del progetto sta nello sviluppo di metodi più sicuri e sostenibili per recuperare questi metalli da fonti secondarie. In pratica, invece di scavare nuove miniere, si lavora su ciò che già esiste, come i catalizzatori a fine vita. Attraverso processi chimici mirati, i componenti della marmitta catalitica vengono sciolti in modo selettivo, consentendo di estrarre i metalli preziosi e trasformarli in nuove risorse industriali. Un cambio di paradigma che avvicina l’economia dei metalli preziosi a una logica davvero circolare.

I materiali recuperati non tornano semplicemente sul mercato: vengono impiegati in applicazioni ad alto valore aggiunto. I nuovi catalizzatori sviluppati all’interno di CHemPgm trovano spazio in processi chiave come la cattura dell’anidride carbonica e la sua conversione in combustibili rinnovabili. Le prospettive non si fermano qui: in futuro questi materiali riciclati potrebbero essere utilizzati anche in celle a combustibile ed elettrolizzatori, tecnologie centrali per la produzione di idrogeno e per la decarbonizzazione del sistema energetico.

Il ruolo di Enea e il ponte tra ricerca e industria

Enea è coinvolta direttamente nella progettazione e realizzazione di catalizzatori ottenuti da materiali riciclati, contribuendo a trasformare la ricerca di laboratorio in soluzioni concrete. Ma CHemPgm è anche un laboratorio umano, oltre che scientifico: il progetto favorisce la crescita professionale dei ricercatori grazie a un lavoro interdisciplinare che mette insieme chimica, scienza dei materiali, ingegneria, metallurgia e lavorazione dei minerali. Il dialogo continuo con l’industria rafforza il trasferimento di competenze e accelera il passaggio dall’idea al mercato.

In un momento in cui l’Europa cerca di rafforzare la propria autonomia strategica sulle materie prime, CHemPgm mostra che innovazione e sostenibilità possono andare di pari passo. Recuperare metalli critici, ridurre l’impatto ambientale e creare nuove opportunità industriali è una strada praticabile, che passa dalla ricerca pubblica e dalla collaborazione tra mondi diversi.

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