22 Dicembre 2025
/ 22.12.2025

Musei gratis per i romani

Una svolta per la cultura in città. La gratuità per i residenti è resa possibile dall’introduzione del ticket per alcune aree ad altissima pressione turistica, a partire dalla Fontana di Trevi

Fontana di Trevi a pagamento per i turisti, musei gratis per i romani. La cultura cambia passo. Dal primo febbraio per i residenti della Capitale e dell’area metropolitana scatta infatti una novità destinata a cambiare il rapporto tra la città e il suo patrimonio culturale: l’accesso gratuito a una parte significativa dei musei e dei siti archeologici comunali.

È una piccola rivoluzione, nel senso più concreto del termine. Mai prima d’ora i romani avevano potuto entrare liberamente, senza pagare il biglietto, in luoghi simbolo come i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano, la Centrale Montemartini o il Museo dell’Ara Pacis. Una svolta che punta a rafforzare il legame tra i cittadini e la loro storia culturale, non solo nelle domeniche gratuite o in occasioni speciali.

Cultura a portata di quartiere

L’elenco dei siti che diventano gratuiti per i residenti è lungo e tocca alcuni dei luoghi più noti della città: oltre ai Capitolini e all’Ara Pacis, rientrano nel circuito anche l’area sacra di largo Argentina, quella del Circo Massimo, il Museo di Roma a Palazzo Braschi, la Galleria comunale d’arte moderna di via Crispi, il Museo di Roma in Trastevere, il Museo civico di Zoologia e i musei di Villa Torlonia. Si aggiungono anche spazi rilanciati di recente, come la Forma Urbis e il Parco archeologico del Celio.

L’obiettivo è permettere ai romani di entrare e uscire dai musei con la stessa naturalezza con cui si attraversa una piazza. Tornare più volte davanti al Marco Aurelio originale o passeggiare tra le rovine di largo Argentina, magari prima di uno spettacolo a teatro, senza l’ansia del biglietto da ammortizzare in una sola visita.

Il biglietto a Trevi finanzia l’accesso diffuso

La gratuità per i residenti è resa possibile dall’introduzione del ticket per alcune aree ad altissima pressione turistica, a partire dalla Fontana di Trevi. Una scelta che risponde a una doppia esigenza: da un lato garantire risorse per la manutenzione e la tutela del patrimonio, dall’altro riequilibrare l’accesso, ridando centralità ai cittadini.

Accanto ai musei gratuiti, cinque sedi entreranno invece nel circuito a pagamento, con un biglietto fissato a 5 euro: il Museo Barracco, la Villa di Massenzio sull’Appia Antica, il Museo Bilotti, il Museo Napoleonico e il Museo Pietro Canonica. Restano gratuiti, come già oggi, spazi come il Museo della Repubblica Romana, Casal de’ Pazzi, la casa-museo di Alberto Moravia e il Museo delle Mura.

Non solo musei: sconti e corsie preferenziali

La misura si intreccia con il sistema della Mic Card, che continua a offrire ai residenti agevolazioni, riduzioni e in alcuni casi accessi facilitati anche ad altre istituzioni culturali della città: dai teatri agli spazi espositivi, dai festival all’Opera. Un modo per costruire una politica culturale meno episodica e più strutturale, che non tratti i romani come ospiti a casa propria.

È un segnale politico e culturale chiaro: Roma prova a smettere di essere considerata solo una scenografia per visitatori e a tornare, almeno un po’, una città vissuta anche attraverso i suoi musei.

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