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Spazio

Miniere della vita, viavai per gli asteroidi

15.10.2023

Simulazione della fase di avvicinamento della sonda NASA all’asteroide 16-Psyche.

La NASA è alla ricerca degli elementi chimici che stanno alla base del ciclo biologico. Il suo obiettivo è risalire alle origini del nostro sistema solare. I primi campioni arrivati sulla Terra (prelevati da Bennu) rilevano la presenza di carbonio e acqua. Previste altre prossime due missioni.

La NASA ha ricevuto il prezioso carico di materiale estratto dalla sonda Osiris-Red sulla superficie dell’asteroide Bennu ed è già ripartita con una nuova missione interplanetaria ribattezzata Psyche, lo stesso nome dell’asteroide che raggiungerà nel 2029. Un viavai con questi corpi celesti che potrebbero svelare molto sulla storia del Sistema Solare e sull’origine della vita sul nostro Pianeta.

Antesignano di questi viaggi è stato il Giappone, che nel 2020 con la sonda Hayabusa2 ha riportato sulla Terra un primo pizzico di asteroide (5,4 grammi). Il 24 settembre scorso, l’agenzia spaziale americana si è vista recapitare nel deserto dello Utah la capsula con 250 grammi di materiale, che alle prime analisi ha rivelato la presenza di elementi organici primordiali, carbonio e acqua, due elementi cruciali per la vita. Una conferma che Bennu, un piccolo asteroide di 500 metri di diametro scoperto nel 1999, conserva le caratteristiche fisico-chimiche di quando si è formato, circa 4,5 miliardi di anni fa, e contiene indizi sull’origine e sullo sviluppo di pianeti rocciosi come la Terra, sulla nascita e sull’evoluzione della vita. Secondo gli scienziati, proprio questa tipologia di corpi cosmici potrebbe aver trasportato sulla Terra elementi organici insieme all’acqua nel corso di collisioni avvenute miliardi di anni fa.

A indagare su questa teoria saranno circa 200 ricercatori di 60 laboratori in tutto il mondo, a cui sarà conferita una parte dei campioni di Bennu da studiare. Asteroidi sotto osservazione, dunque, non solo per prevenire il rischio di impatto con il nostro pianeta, ma diventati oggetto di indagine come una camera dei segreti dell’universo primordiale. La NASA non lascia, ma raddoppia. La sonda che ha visitato Bennu è stata ribattezzata OSIRIS-Ap Ex e ripartita con l’obiettivo di inserirsi nell’orbita dell’asteroide Aphophis il 13 aprile 2029, quando passerà a soli 38mila km dalla Terra, un decimo della distanza che ci separa dalla Luna. I calcoli della sua traiettoria escludono il rischio di collisione con il nostro pianeta. Nel frattempo, la sonda Psyche, lanciata con un Falcon-9 Heavy di SpaceX, ha iniziato il suo viaggio di sei anni e 450 milioni di km verso l’asteroide 16-Psyche, che ha struttura metallica, composta di ferro e nichel, diversa dalla maggior parte degli asteroidi che per il 70 per cento è carboniosa. Proprio per questa sua caratteristica, 16-Psyche riveste interesse come vera e propria miniera spaziale, che potrebbe rivelare anche la presenza di materiali preziosi. Conoscerne la natura significa sia attingere a una ricca cassaforte di informazioni sul periodo di formazione del sistema solare, sia di valutarne lo sfruttamento per ricavare materiali di enorme valore economico.

 

Credito fotografico: NASA

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