21 Novembre 2024
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Sicurezza, Società

Nervosismo allarmante al volante in Italia, il fenomeno “road rage”

Insulti, minacce verbali e colpi di clacson furiosi. Il tema del nervosismo al volante e del derivante sfogo con reazioni violente è tra i casi più eclatanti di violenza urbana. La rabbia da strada ha avuto una definizione precisa da parte degli psicologi evoluzionisti americani: “road rage”.

Pare infatti che questo tipo di risentimento segua uno schema ben preciso: parte con ingiurie a cui seguono minacce verbali, spesso accentuate da colpi energici di clacson.
Quali sono le motivazioni di tali comportamenti? Lo spirito giustizialista di chi sente che vengono violate le regole sottintese della convivenza urbana. Allora arriva improvviso il bisogno di ricomporre l’ordine sociale, gridando la nostra verità. Come quando rischiano di investirci perché guardano il telefono o ci rubano un parcheggio sotto il naso.

Quasi mai si tende a scendere fisicamente dall’auto (il “guscio” che protegge e dà forza), ma oltre il 50% degli automobilisti è sicuramente stato implicato in un episodio di rabbia alla guida. Colpa del sovraccarico cognitivo, lo stesso che provava l’uomo primitivo quando incontrava un predatore. La città è una giungla, dove la specie umana non si è ancora completamente adattata e le reazioni aggressive ne sono prova. Poi molto dipende anche dal carattere di ognuno e da quanto si è portati per i litigi. Molto varia anche dai pregiudizi: è una donna al volante e pensiamo che il gentil sesso guidi male?

Oppure siamo convinti che tutti i giovani siano imprudenti o che gli anziani siano inadatti? Ecco che tenderemo a diventare insofferenti, generalizzando la “categoria”.
Come fare allora ad evitare il conflitto? Sicuramente non distraendoci, rispettando il codice della strada senza prepotenza e fretta, ma ricordandoci che ognuno di noi vive i propri stress quotidiani, che non si fa apposta, ma semplicemente spesso capita di essere assorti tra i propri pensieri. Non è infatti un mistero che molti comici abbiano scelto la figura dell’automobilista nervoso come cliché e ci fa molto ridere, perché ci caliamo nei panni di chi guida o chi ha a che fare con guidatori stressati dalla vita di città. Infatti, nemmeno i tempi moderni ci sollevano tra ciclabili pericolose, angoli ciechi e zone a traffico limitato; diversa la vita di chi guida in campagna, dove la velocità ha sicuramente il suo pericolo, ma dall’altra parte non si ha a che vedere con traffico e parcheggi selvaggi.

L’idea di mobilità sostenibile, di monopattini e bici elettriche ha inoltre spaccato l’utenza in più aree che spesso si combattono a colpi di educazione stradale e civica, dimenticando che le regole del rispetto restano universali, indipendentemente dal mezzo di trasporto che si sceglie di usare.

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