30.10.2023
Vestirsi, raccontarsi
La verità è che l’abbigliamento sa raccontare chi siamo e da dove arriviamo più di quanto si riesca a parole. Uno dei trend della stagione in corso è il vestito in ecopelle nero, accompagnato dai colori carichi come il rosa oppure il giallo e fino a qui nulla da dire, ma cosa si nasconde dietro la scelta di un determinato abbigliamento? Scopriamolo.
Dai tempi dei tempi i capi d’abbigliamento sono stati sinonimo del benessere della società. Quando parliamo di benessere intendiamo sia quello economico sia quello culturale, perché solitamente viaggiano di pari passo. Non dimentichiamo, però, che l’evoluzione quindi il cambiamento della società ha influito sul gusto e sulle scelte fashion sia da parte dei couturier sia da parte dei consumatori finali. Un esempio chiaro è la figura di Jacky Kennedy, moglie del 35º presidente degli Stati Uniti d’America, che porta davanti agli occhi del mondo una nuova versione dell’essere moglie. Per la prima volta la figura della moglie venne equiparata alla figura dell’uomo e non “uno qualsiasi”, ma del Presidente degli Stati Uniti divenendo di fatto first lady.
Ma come venne accolto questo cambiamento? Faccio un piccolo preambolo. A scuola la mia insegnante diceva sempre «guardate cosa fanno quelli più bravi di voi perché con gli occhi si può rubare». Questo accadde in quegli anni. Molte donne si immedesimarono nell’immagine di quella donna, che a differenza di altre, prima di lei, non camminava più un passo dietro al marito ma lo accompagnava spalla a spalla. Minuta, ma forte di spirito, Jackie Kennedy, volle sottolineare al mondo che la sua era una figura importante per i sentimenti del presidente e per la nazione che in quel momento rappresentava. Nelle sue uscite pubbliche vestiva Chanel, probabilmente perché la stilista francese aveva già ampiamente dimostrato la sua indipendenza da usi e costumi comuni e la sua mentalità aperta alle possibilità che le donne avrebbero potuto pretendere di avere, e per la società comune fu un’illuminazione non solo dal punto di vista culturale ma anche dell’abbigliamento. Le donne italiane, abituate a cucirsi i vestiti in casa, copiavano quei modelli visti in tv addosso alla first lady, una nuova onda culturale stava arrivando.
Gli anni passano e la società si divide tra personalità “Rock e Classic”, e dato che l’abbigliamento è più efficace di mille parole, spopolarono quei capi in pelle e simil pelle dai colori scuri con accessori duri come ad esempio le borchie. La società stava vedendo in prospettiva una nuova evoluzione. A questo punto passo la domanda a voi perché mi chiedo, oggi che tutto “va di moda”, a quale tipo di cambiamento stiamo assistendo?
Articolo di Mariangela Bonaparte