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Svizzera, spending review affidata a comitato di esperti esterni

08.03.2024

Entro l’estate devono formulare proposte su tagli ai deficit

Roma, 8 mar. (askanews) – Il governo della Svizzera ha deciso di affidare a un comitato di esperti indipendenti il compito di redigere un rapporto di proposte su revisioni della spesa e riduzione dei deficit strutturali del bilancio pubblico. L’iniziativa giunge mentre secondo il Consiglio federale, nei prossimi anni i disavanzi rischiano di aumentare a causa delle spese su previdenza, difesa, migranti e richiedenti asilo.

In base alla pianificazione finanziaria, a medio termine i deficit strutturali nel bilancio della Confederazione potrebbero raggiungere i 4 miliardi di franchi all’anno, recita un comunicato del Consiglio federale, il governo della Confederazione Svizzera. L’esecutivo intende quindi recuperare margine di manovra strategico ed evitare di dover apportare tagli lineari per conseguire un bilancio conforme alle disposizioni del freno all’indebitamento.

Ha dunque pertanto incaricato un gruppo di esperti di effettuare una verifica dei compiti e dei sussidi e di presentargli, entro fine estate, alcune proposte su come eliminare i deficit strutturali. Nei prossimi anni, si legge, soprattutto le uscite destinate all’Avs 8il sistema previdenziale) e all’esercito registreranno un aumento nettamente più rapido rispetto alle entrate della Confederazione. Anche le uscite per la migrazione rimarranno, almeno per il momento, elevate (statuto di protezione S, asilo).

Il rapporto sulla spending review è stato affidato a un gruppo di cinque esperti che vantano ampia esperienza e solide conoscenze nei settori dell’amministrazione. Dovranno esaminare “tutti i compiti e i sussidi della Confederazione. Tale verifica terrà conto delle uscite federali complessive: nel settore proprio, nel settore dei trasferimenti, per il personale, per beni e servizi e a prescindere dal loro grado di vincolo. Oltre a misure sul fronte delle uscite, l’Esecutivo ha commissionato una variante nella quale una parte del deficit viene coperta dalle maggiori entrate”.

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