11.03.2024
Aumentano i casi di aggressione nei pronto soccorso. 300 nel 2023 secondo i dai Inail. Il Ministero della Salute istituisce una giornata di tolleranza per sensibilizzare la popolazione sul tema. Se ne fa portavoce anche l’attore Lino Banfi.
La violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari è un fenomeno sempre più frequente e preoccupante, che si manifesta soprattutto nei pronto soccorso ospedalieri.
Nel corso del 2023, secondo i dati di Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), in Italia sono stati accertati circa 3.000 casi, dato preoccupante che induce a mobilitarsi per attuare azioni di sensibilizzazione della cittadinanza a una cultura che condanni ogni forma di violenza nei luoghi di cure sanitarie. Ne consegue una riflessione sulle possibili conseguenze che colpiscono gli operatori sanitari e in generale l’organizzazione. In particolare, ci sarebbe da domandarsi che cosa è rimasto dell’ondata di riconoscenza che veniva manifestata nei confronti di medici e infermieri durante la pandemia. A tal riguardo, il Ministero della Salute ha istituito la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”. Lo scorso 5 marzo, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, è stato presentato il cortometraggio “Confronti – Violenza sugli operatori sanitari”, ideato e prodotto dal Dott. D’Agostino, dirigente medico Anestesista Rianimatore presso il Campus Bio-Medico di Roma e presidente del Centro Formazione Medica, con la regia di Angelo Cascione e la voce narrante dell’attore Massimo Lopez.
L’evento, che ha coinvolto rappresentanti degli Ordini dei Medici, della Medicina di Emergenza Urgenza, Inail, Ministero della Salute, ha offerto un importante momento di confronto, che ha generato diversi spunti e chiavi di lettura, tra professionisti appartenenti a diverse discipline del contesto sanitario e cittadini, provenienti da tutto il Paese. Tra i relatori anche una vittima di aggressione. Il pediatra barese Fabrizio Colella ha portato la sua testimonianza, rimarcando l’urgenza di arginare forme di ostilità che si manifestano nei confronti di medici e infermieri, prevenendole e adottando misure che proteggano sia il personale che la struttura in cui operano. «Il nostro sistema sanitario è uno dei migliori al mondo – sottolinea il dott. D’Agostino – su questo non ci sono dubbi, eppure ogni giorno dalle corsie degli ospedali di tutta Italia arrivano notizie di scontri fra operatori sanitari e pazienti, scontri che di fatto non hanno vincitori, ma solo sconfitti. Da una parte la frustrazione dei pazienti e dei loro parenti, dall’altra turni sfiancanti e carenza di personale. Solo collaborando insieme è possibile superare le difficoltà».
La vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, medico attiva nel contrasto a questa forma di violenza, ha riconosciuto come sia il personale del Pronto Soccorso e del 118 quello più esposto perché in prima linea, ma che occorre garantire condizioni di sicurezza per tutti, negli ospedali, case di cura, ambulatori e presidi sanitari. Emersa l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere azioni concrete per garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutto il personale sanitario. Se n’è fatto portavoce anche l’attore Lino Banfi, protagonista della serie “Un medico in famiglia”. Tutti ne vorrebbero uno, ma basterebbe rispettare chi accoglie il paziente e affidarsi alle cure con fiducia.