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Alternative che puntano a voltare pagina alle prossime Europee

21.03.2024

L'ex magistrato Luca Palamara ufficializza la sua candidatura alle Europee.

Autonomia decisionale non assoggettata alle grandi potenze, riforma della giustizia, vicinanza alle persone e al territorio, transizione ecologica. Sono i temi fondamentali su cui contare per le nuove candidature alle Europee.

C’è un candidato forte per Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi per le elezioni europee, che nel nostro Paese si terranno l’8 e il 9 giugno prossimi. È Luca Palamara, la cui scelta è stata motivata come occasione importante per delineare la visione e le proposte di un nuovo ingresso nella scena politica europea, incentrato su temi cruciali come giustizia e valorizzazione del Paese nel contesto internazionale. Palamara lo aveva già dichiarato, e lo ha riconfermato nel corso della ufficializzazione della sua candidatura, avvenuta a due passi dal Parlamento a Roma: c’è bisogno di riportare la gente a votare. E Bendecchi ha sottolineato come proprio la vicinanza alle persone e al territorio abbia attratto Palamara verso Alternativa Popolare, enfatizzando l’importanza del dialogo, del confronto e della vicinanza ai cittadini, soprattutto a coloro che si sentono traditi dalle tante promesse mancate.

Uno dei punti cardine della candidatura di Palamara è la questione della giustizia: l’ex magistrato ha chiarito fin da subito che la sua non sarà una politica contro la magistratura, ma una battaglia contro le inefficienze e le storture interne al sistema giudiziario: «Sono ormai 30 anni che si sente parlare di riforma della giustizia, ma le parole non si traducono mai in fatti» ha sottolineato. E questa mancanza di risultati ha generato una crescente frustrazione tra i cittadini, che si sentono abbandonati dalle istituzioni. «Ma – dice Bandecchi – l’Italia e l’Europa hanno bisogno di uomini e di donne che non siano servitori di grandi potenze estere come Cina, Russia e Stati Uniti»: e, proprio con questa prospettiva, il sindaco di Terni ha voluto evidenziare che parte del nome del suo partito, “Alternativa”, si pone proprio in questi termini, come un’alternativa positiva a una politica incapace di rappresentare gli interessi dal Paese al Parlamento europeo.

Un esempio? La transizione ecologica: in quest’ottica, Bandecchi ha infatti sollevato il paradosso di come si possa parlare di energia green europea quando gran parte dei materiali per i pannelli solari, ad esempio, proviene dalla Cina. O ancora la questione delle “case green”, le cui strategie di attuazione in Europa abbattono ben poco inquinamento, ma vanno a gonfiare le tasche di quelle superpotenze che sono anche le più inquinanti nel mondo. Dunque, l’obiettivo di Bandecchi è quello di raggiungere il 4% per superare lo sbarramento elettorale. Una sfida considerevole, che però non spaventa il leader di Alternativa Popolare: «Credo che ce la faremo, e qualcun altro resterà fuori. Mi presenterò come capolista in tutte le circoscrizioni, tranne forse al Centro, dove potrei candidare Palamara. Ma è ancora tutto in fase di valutazione».

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