31.03.2024
È lo scherzo più universale di sempre. Tutti pronti ad essere tartassati dagli scherzi di amici e parenti, con fantasie di ogni genere. Sono molte le tradizioni che lo prevedono, ogni Paese a modo suo. Pure i media si sono fatti coinvolgere. Sguardo alle origini e teorie sul giorno più folle dell’anno.
Arriva di nuovo il giorno più folle dell’anno: il primo aprile. In questa data ogni scherzo è lecito e, in Italia come in Francia, Olanda, Belgio e altre aree del mondo, il filo conduttore è quello del fatidico “pesce”. Ma perché succede questo? Perché proprio in questo giorno? E da quanto tempo è così? Una risposta certa e definitiva sulle origini della tradizione non c’è, ma è sicuro che l’abitudine di prendersi una giornata all’insegna della leggerezza è vecchia di secoli. Almeno.
La verità è che qualcosa di simile al primo aprile esisteva già ai tempi dell’antica Roma. Solo che si celebrava con qualche giorno di anticipo. Il 25 marzo, che all’epoca di Giulio Cesare corrispondeva all’equinozio di Primavera, si festeggiavano infatti gli Hilaria. Con il sole che iniziava il suo periodo di maggiore durata quotidiana rispetto all’oscurità, i motivi di allegria erano tali da permettere per un giorno giochi o scherzi di ogni tipo. Il più frequente prevedeva la possibilità di mascherarsi e prendere il posto di altre persone, anche importantissime come i magistrati. Un po’ come sarebbe avvenuto in seguito con il Carnevale, festa che però è, come noto, di origine cristiano-cattolica (e che, tornando ai Romani, trae molte componenti anche dai Saturnalia di fine autunno).
La tradizione del primo aprile partì invece nel 1564, quando il calendario gregoriano fissò il Capodanno al primo giorno di gennaio. In Francia prima di allora un nuovo anno si inaugurava proprio a inizio aprile, e qualcuno continuò a farlo. Costoro venivano però tartassati dagli scherzi di amici, parenti e conoscenti. A ciò si deve anche l’introduzione del pesce, che appunto era inserito in finti pacchi regalo: se in precedenza a Capodanno ci si scambiavano doni preziosi, il buffo animale rappresentava lo scherzo subito da qualcuno che ancora non si era adattato alla nuova regola.
Curiosamente la tradizione del primo aprile è comune a moltissimi Paesi del mondo, ma esistono luoghi in cui a simboleggiarla è un altro animale. Nei Paesi anglosassoni, per esempio, il pesce non c’è (tanto è vero che si parla genericamente di “Fools’ Day” (il giorno degli sciocchi). Eppure, in Scozia è amatissima la tradizione del “Gowkie Day”, che richiama invece al cuculo. Più specifici invece gli olandesi, che urlano a chi è cascato nella burla del giorno: “Haringgek!”. La cui traduzione più fedele possibile è “Stupide aringhe!”.
Tra i modi più tradizionali per onorare il primo aprile c’è il nostro classico pesce di carta attaccato sulla schiena di un malcapitato, che abbiamo in comune con i Paesi di lingua francese. Gli irlandesi amano invece mandare una persona a consegnare una lettera a qualcuno, che a sua volta lo spedirà da un nuovo destinatario. L’ultimo della fila confesserà il contenuto della missiva: “Manda lo sciocco da qualcun altro”. Note anche le bufale dei media, sin dal 1698. In quell’anno, uno dei primissimi giornali della storia convinse i britannici ad andare a vedere il lavaggio dei leoni alla Torre di Londra. Dove, ovviamente, delle belve della savana non c’era nemmeno l’ombra.