15 Gennaio 2025
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Cultura, Istruzione, Politica

L’attenzione dei G7 sull’istruzione futura

08.07.2024

Valorizzazione dei talenti e rafforzamento delle competenze attraverso la personalizzazione del percorso scolastico, integrando sistemi di formazione adeguati al cambiamento tecnico-scientifico che richiede il mondo del lavoro. Cosa sono i percorsi TVET e le discipline STEM? Tutti i dettagli sulla dichiarazione conclusiva di Trieste.

La scuola deve formare persone capaci di affrontare le sfide sociali e professionali del futuro, sfide che riguardano il progresso economico, scientifico e tecnologico, soprattutto. Per riuscire in questo, bisogna valorizzare i talenti e le competenze di ognuno, in un contesto di inclusione e cooperazione. In massima sintesi, è quanto emerge dalla Dichiarazione adottata dai Ministri dell’Istruzione, a conclusione della Riunione sull’educazione e l’istruzione, svoltasi dal 27 al 29 giugno nella città di Trieste, nell’ambito del G7 (che riunisce Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), di cui quest’anno l’Italia detiene la Presidenza.

Durante le tre giornate di discussione, i Ministri di ogni Paese e tutti i partecipanti alla Riunione (la Commissaria europea all’Istruzione, i rappresentanti dell’OCSE, dell’UNESCO, dell’UNICEF, i Ministri dell’Istruzione dell’Ucraina e del Brasile, i vertici dell’Unione Africana), hanno riflettuto su tanti aspetti diversi, temi di rilevanza sociale internazionale e problematiche che il mondo della scuola sta affrontando negli ultimi anni. C’è stato spazio, ad esempio, per sottolineare il sostegno alla cittadinanza ucraina e a tutto il sistema scolastico, e si è discusso del ruolo dell’intelligenza artificiale, che, il Ministro dell’Istruzione e del Merito italiano, Giuseppe Valditara, ha definito come «uno strumento straordinario, anche per personalizzare la formazione, ma che va sempre governato». Per il futuro, tra gli obiettivi più urgenti c’è quello di ridurre i tassi di dispersione scolastica, fenomeno che, negli anni post-Covid, ha raggiunto percentuali molto elevate in gran parte dei Paesi.

Ma i punti focali della Riunione sono stati due. La valorizzazione dei talenti e il rafforzamento delle competenze, per il mercato del lavoro. Come dichiarato dal Ministro Valditara nella conferenza stampa a conclusione dei lavori, il sistema scolastico deve essere adeguato ai contesti sociali, economici e professionali di oggi, dunque si deve lavorare verso queste due direzioni: da un lato, la personalizzazione del percorso scolastico di ogni studente e studentessa, per poterne valorizzare il talento e per favorire l’inclusione, e dall’altro, rafforzare la formazione puntando sulle “competenze”, un tema cardine del paradigma educativo di oggi, sottolineato a più riprese anche dal Ministro Valditara. Il concetto stesso di “competenza” fa il suo ingresso nel discorso pedagogico in tempi non recentissimi ma negli ultimi anni ha acquisito via via una rilevanza sempre più grande (un documento fondativo in tal senso è la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente, del 2018) perché è pensato come lo strumento migliore in risposta ai cambiamenti tecnico-scientifici, sociali attuali e alle conseguenti nuove richieste del mercato del lavoro. A queste richieste il sistema scolastico deve rispondere attraverso l’integrazione di metodologie innovative e figure di supporto, come educatori e tutor, che aiutino i giovani a formarsi sul piano teorico e sul piano pratico, in vista del proprio futuro professionale.

Nel particolare, durante la Riunione, si è posta attenzione ai percorsi tecnico professionali, i TVET (Technical and Vocational Education and Training), e alle discipline STEM, ambito di cui si è parlato anche in relazione al tema della parità di genere.

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