01.11.2024
Con i tempi che corrono, ogni spostamento all’estero deve essere sicuro. Aziende, organizzazioni, persone, il Ministero degli Esteri mette a disposizione del pubblico un’applicazione che risponde ad ogni esigenza, in giro per il mondo. Tutto è risolvibile, persino la carenza di carburante, grazie anche al sistema di geolocalizzazione. I dettagli.
Viaggiare con la tranquillità di ricevere “assistenza”, in ogni circostanza, da una struttura sempre operativa nel proprio Paese d’origine. Essere italiani all’estero non significa semplicemente riconoscersi nei tratti tipici di una cultura (dalla moda, ai monumenti riprodotti in scala, all’enogastronomia), ma anche sapere che il nostro Paese, in caso di necessità, c’è. Prima di partire, grazie al sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Viaggiaresicuri.it, che permette di scegliere in maniera consapevole e responsabile la propria meta sulla base delle indicazioni precise e in divenire, sempre aggiornate, che riguardano i requisiti per l’ingresso nel Paese straniero, la sicurezza, la situazione sanitaria e le questioni logistiche inerenti alla mobilità all’interno del medesimo Paese. Ma anche per tutta la durata del viaggio, che può essere “registrato” su Dovesiamonelmondo.it, attivando la “geolocalizzazione” dell’Unità di crisi della Farnesina, operativa 24 ore su 24 grazie alla turnazione di trenta addetti esperti, per essere rintracciati in caso di circostanze avverse.
Con questa finalità, l’apposita App “Viaggiare Sicuri”, scaricabile sullo smartphone, contiene schede molto dettagliate con informazioni generali e utili, come i numeri di emergenza e quelli delle ambasciate. La sezione “Primo piano” dell’applicazione evidenza le difficoltà che si possono incontrare e per proseguire la navigazione è necessario leggere gli avvisi che interessano le questioni più urgenti, come ad esempio la febbre Dengue, il vaiolo delle scimmie, l’eventuale carenza di carburante, lo stato di emergenza per pubbliche calamità, con costanti aggiornamenti prodotti dalle ambasciate e dai consolati italiani nel Mondo. Le informazioni sulla propria localizzazione geografica sono condivise esclusivamente con l’Unità. Il costante contatto con quello che potremmo definire “Ministero/amico” è una buona pratica (identitaria) da acquisire (come popolo e cultura) pensando, oltre i casi estremi di crisi internazionali, proprio a quell’appoggio che ci si aspetterebbe da un conoscente nelle difficoltà più comuni della vita di tutti i giorni: dai problemi con il passaporto, ai piccoli furti, ad altre, mere, questioni logistiche. Visitando la sede dell’Unità di crisi si avverte la “familiarità” dei sorrisi e degli sguardi attenti di donne e uomini in speciali tute, che interfacciandosi con le più sofisticate tecnologie, incarnano l’azione di vigilanza e d’intervento.
Anche aziende, organizzazioni e le persone che si recano con frequenza al di fuori dei confini nazionali per motivi di lavoro sono invitate a rendere partecipe la Farnesina dei propri spostamenti per una “cooperazione” che può essere utile su vari fronti. Una “partnership” che si avvale di specifiche competenze in molti ambiti per crescere insieme nella conoscenza di un pianeta vivo, dai confini sempre più fluidi, con frontiere da immaginare, a vari livelli, anche come luogo d’incontro.