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Italia-Cina, Mattarella vede Xi Jinping, ribadita amicizia e nuova stagione collaborazione

08.11.2024

No a nuovi blocchi contrapposti. Spazio luogo di scambi reciproci e non di scontro

Pechino, 8 nov. (askanews) – La parola più ricorrente è stata amicizia, insieme a dialogo e collaborazione. Nell’incontro oggi nella sala del popolo di Pechino Sergio Mattarella e il Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, hanno usato un linguaggio univoco per ribadire che i rapporti tra i due paesi sono positivi e si rafforzano. Nonostante l’uscita dal memorandum sulla via della Seta, insomma, le relazioni ripartono con nuovo slancio. A partire dal settore culturale, su cui è stata centrata la visita di Stato del Presidente della Repubblica, con la chiusura del forum culturale Italia-Cina e la firma di dieci accordi e memorandum che spaziano dalla cooperazione cinematografica alla concorrenza.

I legami tra i due popoli sono antichi e solidi dice Mattarella e Xi Jinping gli risponde definendolo “un vecchio amico del popolo cinese e un mio buon amico” con cui “lavorare insieme per costruire un mondo migliore di armonia e convivenza, superando i conflitti e attraverso la cooperazione”. Dialogare, “porsi gli uni di fronte agli altri è un metodo fecondo – ha detto Mattarella -, porta alla costruzione di un patrimonio comune. E’ un atteggiamento, che spinge a evadere tentazioni di anacronistici ritorni a un mondo di blocchi contrapposti”. “Gli italiani, membri fondatori dell’Unione Europea, sono sostenitori dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi o sensibilità – ha aggiunto il capo dello Stato -. Ma non contrapposti ad altri”.

Nel tete a tete Mattarella ha invitato il presidente cinese è a fare in modo che “lo spazio continui a rimanere luogo di collaborazione tra le nazioni e non luogo di scontro”. L’auspicio del capo dello Stato è per un mercato mondiale più libero senza barriere in cui aumenti la collaborazione commerciale. Il tema posto dall’Italia al colosso cinese infatti è anche di tipo commerciale, anche se i due capi di Stato non hanno fatto un riferimento esplicito. A livello di governo il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha esplicitato le preoccupazioni per il nostro export e per il settore dell’auto. “Io ho detto al ministro degli Esteri cinese che noi siamo per trovare un accordo con l’organizzazione mondiale del commercio per dialogo e reciprocità. Si deve discutere. La posizione dell’Ue è stata oggettiva – ha spiegato Tajani a proposito della decisione dell’Ue di aumentare i dazi alle auto elettriche cinesi – ma mi auguro che si possa trovate un accordo. Noi siamo in spirito di amicizia ma siamo un Paese industriale dove il settore auto è fondamentale e prezzi troppo bassi di auto prodotte all’estero rischiano di non rendere competitiva la qualità italiana. La nostra idea è che si debba dialogare e che si trovi un accordo basato sul principio della reciprocità”.

Per ora si riparte dunque dal dialogo “sui settori tradizionali e al contempo – ha detto ancora il capo dello Stato – ci si propone di ampliare la collaborazione in nuovi ambiti. Penso, ad esempio, all’impatto della dimensione digitale sulla fruizione del patrimonio artistico. Nuove frontiere del bello diventano accessibili anche da remoto o con modalità immersive. Nuove opportunità e orizzonti, quindi, ma anche nuove sfide, come quelle della verifica e certificazione delle fonti. Il nostro rapporto bilaterale si articola in una vastissima gamma di temi e settori di comune interesse”.

I due presidenti condividono anche la preoccupazione per lo scenario globale e Pechino può giocare un ruolo di primo piano sul versante russo-ucraino. “Attualmente il nostro mondo vive cambiamenti mai visti da un secolo a questa parte – ha ammesso Xi Jinping -. La Cina e l’Italia, essendo due grandi civiltà, con la loro tradizione di apertura, tolleranza, tenacia e inclusività possono incentivare la comunità internazionale per superare le divergenze con il dialogo, e i conflitti con la convivenza armoniosa”.

“Conoscete, vivendolo quotidianamente, il ruolo fondamentale del dialogo interculturale – ha reso atto Mattarella al suo interlocutore – per la creazione di solidi e duraturi rapporti non soltanto tra gli Stati, ma anche, e soprattutto, tra i popoli. La cultura accresce la dignità delle persone. Non è una aspirazione ingenua – osserva -. Non è uno scambio che ignori le differenze ma queste non devono ostacolare al confronto. Solo così si può costruire un patrimonio comune”. Occorre sempre preservare un’interlocuzione costruttiva con gli altri, per quanto lontani o diversi, senza alzare ingiustificati steccati. E’ il senso del multilateralismo, fondato su regole certe, condivise e per tutti vincolanti. Occorrono buona fede e buona volontà e l’adesione convinta a norme fondamentali di convivenza. Ad esempio, la norma che vieta l’uso – e anche la sola minaccia – della forza nei rapporti tra gli Stati”. “L’amicizia si nutre di conoscenza reciproca, di ascolto, di dialogo e di comprensione. Il mio auspicio è quindi che il continuo, operoso, lavoro di costruzione di ponti culturali tra i nostri popoli contribuisca a far crescere l’amicizia tra di noi, fondamento della convivenza costruttiva e impulso a un comune lavoro di conciliazione di fronte alle sfide globali”, ha concluso Mattarella.

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