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Cronaca, Lavoro, Società

Perché i giovani sono attratti dal Servizio Civile Universale?

01.12.2024

Nel 2023 sono state registrate oltre 105mila domande a fronte dei 71.550 posti disponibili. A distanza di 12/18 mesi dalla fine del Servizio Civile, il 52% dei volontari che hanno avuto accesso tramite bandi ordinari risultano occupati. L’indagine.

Sono passati più di vent’anni da quando con l’approvazione della legge 64/2001, datata 6 marzo, viene istituito il servizio civile nazionale, oggi espanso a universale grazie a un provvedimento del 2017. Un’opportunità, questa, dedicata ai giovani tra i 18 e i 28 anni, che nel corso dell’ultimo decennio ha vissuto una costante crescita, con un numero di domande che ogni anno ha superato di netto i posti offerti.

Nel 2023, per esempio, sono state registrate oltre 105mila domande, a fronte dei 71.550 posti disponibili, con un forte aumento anche nella richiesta di partecipazione all’estero, con una proporzione di 4,5 richieste per ciascuna posizione offerta. Ma che benefici e che opportunità porta ai giovani partecipanti il Servizio Civile Universale? Secondo la prima indagine realizzata dal Dipartimento delle Politiche Giovanili sui volontari che hanno portato a termine il servizio nel corso del 2023, c’è una forte soddisfazione tra i partecipanti. E l’impatto, su di loro, è positivo: il 64% ha vissuto l’esperienza come un’opportunità di crescita personale; il 13% ha visto nel SCU la realizzazione di un progetto di cittadinanza attiva; il 14% l’ha reputata un’esperienza formate e il 9% ha visto maggiori possibilità di inserimento nel mercato del lavoro. Dati, questi, che sono in linea con il report elaborato dall’Istituto Nazionale per le Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP). Infatti, oltre a un altissimo livello di soddisfazione rilevato (ben il 97%), dallo studio sono emersi interessanti prospettive sugli effetti del SCU sul futuro dei partecipanti. In quest’ottica, il 67% degli intervistati ha dichiarato che l’esperienza è stata utile e propedeutica al proprio progetto professionale, mentre il 20% l’ha ritenuta un’opportunità per riflettere sui prossimi passi da muovere, sia in un contesto formativo che in un contesto lavorativo.

Ancora, un dato incoraggiante riguarda l’occupazione: secondo l’indagine, a distanza di 12/18 mesi dalla fine del Servizio Civile, il 52% dei volontari che hanno avuto accesso tramite bandi ordinari risultano occupati. Dunque, a voler fare un passo indietro e osservare il quadro da lontano, il SCU, oltre ad essere un’esperienza personale e un assaggio di cittadinanza attiva, è anche motore per il futuro, con effetti non solo sull’occupazione ma anche sul ri-orientamento, aiutando i giovani volontari a riflettere sulla propria carriera formativa e professionale. Peccato solo che tra domanda e offerta ci sia una forbice così ampia.

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