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Economia

Giorgetti: no a aumenti tasse carburanti trasporto aereo e marittimo

10.12.2024

Il ministro all’Ecofin: rinviare aumenti e effettuare analisi

Roma, 10 dic. (askanews) – L’Italia appoggia la proposta di rinviare ancora l’aumento della tassazione sui carburanti per il trasporto aereo e quello marittimo, prevista dal pacchetto “Fit for 55” della Unione europea. E di subordinare questa ipotesi ad una analisi sulla disponibilità di carburanti alternativi e sull’impatto che i rincari fiscali avrebbero sull’industria europea. È la posizione illustrata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento oggi al consiglio Ecofin.

Uno dei temi in discussione era proprio quello della revisione della direttiva Ue sulla tassazione, che in particolare mette del mirino le imposte su questi due segmenti.

“Occorre essere realistici e verificare la sostenibilità economica per i singoli settori industriali – ha detto Giorgetti durante la sessione pubblica -. In tal senso, è importante che il compromesso sulla proposta di direttiva trovi il giusto equilibrio tra l’esigenza di definire un quadro europeo sulla tassazione dei beni energetici e la necessità di assicurare la competitività dell’industria europea e la sostenibilità per le famiglie, in un difficile contesto economico e geopolitico”.

“Apprezziamo il fatto che l’ultimo testo di compromesso mantiene l’attuale regime di esenzione per i carburanti per il trasporto marittimo e aereo. Tali settori sono già impegnati verso la transizione verde con l’attuazione di altre misure europee per tali settori. L’introduzione della tassazione del breve termine avrebbe ripercussioni negative sulla competitività, tenendo conto – ha avvertito – che fuori dall’Unione europea rimarrebbe comunque l’esenzione fiscale per i carburanti utilizzati per il trasporto internazionale”.

“Sosteniamo pertanto la proposta di rinviare la tassazione di tali settori – ha detto Giorgetti – e di subordinarla a una preventiva analisi sulla disponibilità di carburanti alternativi e sull’impatto sull’industria europea”.

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