19.12.2024
Mentre le città risplendono dei mille colori del Natale e la frenesia dei regali cresce, c’è un altro mondo alla rovescia che soffre, in un angolo buio. I City Angels festeggiano i loro trent’anni di volontariato in difesa delle persone fragili, regalando a 200 senzatetto un giorno di luce. Notizia di gioia.
Noi stiamo al caldo, e loro, invece, all’addiaccio patiscono freddo e privazioni. Le file dei senza tetto e senza fissa dimora, dei barboni, clochard, un esercito invisibile di centomila persone (ISTAT), s’allunga, silenziosamente. E mentre le città risplendono dei mille colori del Natale e la frenesia dei regali cresce, c’è un altro mondo alla rovescia che soffre, in un angolo buio. È la storia sempiterna di chi mette la propria anima sulle spalle e s’incammina su una strada impervia alla ricerca di una libertà negata, di una dignità strappatagli dalle mani e di un pezzo di pane o di un tetto sotto cui ripararsi. Per chi li accoglie e allarga le braccia, ci sarà sempre chi frappone ostacoli, innalza muri, si crogiola in espressioni di voluto distacco, coltivando “l’aiuola che ci fa tanto feroci”, come la chiama Dante, e cioè la Terra.
In una società di apparenze, frammentata, impermeabile alla verità, le persone alla deriva incutono paura, vergogna… Il desiderio di soccorrerle cede il passo al pregiudizio che le vittime della miseria siano personalmente responsabili della loro sorte o della scelta fatta. L’indifferenza diventa atteggiamento, metodo. C’è altro a cui pensare: lo shopping nelle strade rutilanti del lusso. Eppure, quegli occhi ci inseguono, quelle mani che si tendono si fanno voce sommessa: aspettano un aiuto, una parola gentile. Poi, ad un tratto, alla De Sica: miracolo a Milano. Ecco, spuntare il seme della solidarietà che attecchisce, fiorisce, e attraverso i rami capillari del volontariato innesta linfa vitale nell’albero rigoglioso dell’accoglienza e delle braccia aperte. Sono arrivati (600 volontari in 20 città) i City Angels, gli angeli senza ali, ma capaci di far volare in alto i cuori col sorriso e la voglia indefessa di soccorrere chi ha bisogno offrendo loro un tronco a cui aggrapparsi nel naufragio di esistenze perdute.
Sotto le guglie della Madonnina, migliaia di persone fragili, sui marciapiedi, nelle strade, agli angoli nascosti delle periferie degradate, ormai da trent’anni, grazie al fervore visionario di Mario Furlan, il fondatore (dal “rifugio” in fondo ai ponti della Stazione Centrale con Fratel Ettore Boschini ai centri d’accoglienza nati) sanno che vedranno spuntare una casacca rossa sormontata da un basco blu, e, sotto, il cuore di chi con discrezione ha deciso di avvicinarsi a quei miseri giacigli della “città di cartone”. Con quegli abiti sudici, dormire sui marciapiedi, stendere la mano a chi passa, cercare il cibo nei bidoni della spazzatura, è il contrappasso miserevole di una società opulenta (o presunta tale).
Quell’esclusione dai rapporti sociali, l’emarginazione, la perdita del lavoro e la separazione dal coniuge o dai figli, le difficoltà economiche, la miseria, diventano tappe di una via crucis personale che segnano il percorso dei City Angels capaci di addentrarsi con una presenza amichevole e fraterna nelle stanze virtuali (i cartoni), che evocano vite sognate di una quotidianità perduta o forse solo desiderata. L’obiettivo di alleviare la sofferenza, colmare la solitudine, aiutare gli altri a rialzarsi, nel pieno rispetto di una dignità da preservare e restituire, si fa programma: dall’assistenza dei senza dimora ai servizi a domicilio agli anziani, fino alla scorta alle donne a rischio di violenza, nel binomio sicurezza e solidarietà. E mentre la stella cometa traccia il suo percorso di speranza nel cielo dell’Epifania, torna la Befana del Clochard: 200 senzatetto a pranzo serviti da artisti, vip e politici, nel prezioso Hotel Principe di Savoia, scrigno di solidarietà. Sì, Questa sera si recita a progetto (Pirandello, pardon) vale un invito, come suggerisce il sorriso accogliente di Donatella Lavizzari (architetto), ambasciatrice dei City Angels. Un progetto di vita che rinasce.