23.01.2025
Recensioni e valutazioni online che riguardano prodotti e servizi prendono importanza e condizionano l’andamento del mercato. Il Governo decide di prendere provvedimenti contro il crescente fenomeno di falsificare il giudizio, positivo o negativo che sia. Il Focus.
Superficialmente si potrebbe definire un problema minore per cittadini e consumatori, ma la realtà è un’altra. Il potere delle recensioni online è infatti cresciuto a dismisura negli ultimi anni, orientando in maniera significativa le scelte di tutti noi (che si tratti di un acquisto online, un locale in cui consumare un pasto o addirittura di un luogo da visitare o in cui trascorrere una vacanza). Per tutte queste ragioni è arrivato un importante provvedimento governativo per arginare il crescente fenomeno di chi falsifica il proprio giudizio. Sia che lo faccia in positivo, che in negativo.
La questione rientra nel disegno di legge sulle piccole e medie imprese discusso al Consiglio dei ministri n. 111/27485. Qui l’articolo 18, che si occupa di «Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese», punta a introdurre una nuova rete di regolamenti che contrastino il fenomeno delle recensioni false. L’obiettivo è garantire la leale ed equa concorrenza, con un maggiore controllo sull’autenticità di giudizi e valutazioni che intaccano in profondità i mercati di turismo, ristorazione e non solo.
La prima innovazione riguarda il diritto di scrivere le recensioni, che per legge sarà limitato solo a chi sia in grado di dimostrare di aver effettivamente acquistato o utilizzato i prodotti o servizi che sta valutando. Potrà inoltre procedere solo nei 15 giorni successivi all’acquisto o utilizzo del servizio in questione. Questo anche per garantire l’attualità di una valutazione che, soprattutto se riguarda la qualità di un esercizio turistico o legato alla ristorazione, può subire variazioni anche notevoli in un lasso di tempo ristretto.
Vera piaga delle recensioni online è però la troppa facilità con cui si possono falsificare sulle piattaforme digitali: che si tratti di utenti fake, che simulano un giudizio genuino quando in realtà sono pilotati da qualcuno, o che il problema riguardi i «bot», profili computerizzati il cui scopo è aumentare i voti positivi (o magari negativi) verso un prodotto o servizio. Nella consapevolezza che poi gli utenti potrebbero essere portati a sceglierlo o evitarlo dopo un controllo della media delle valutazioni.
Per questo motivo l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) avrà il compito di vigilare in maniera più capillare sull’identità degli utenti di tali piattaforme e sull’attendibilità delle loro recensioni. Per farlo stringerà le maglie dei controlli sui gestori, chiamati a rispettare regole più stringenti che in passato. Per lo stesso motivo saranno tassativamente vietati «l’acquisto e la cessione a qualsiasi titolo di recensioni, apprezzamenti o interazioni, indipendentemente dalla loro successiva diffusione».
«Accogliamo con entusiasmo questa novità, dato che per troppo tempo la piaga delle false recensioni ha messo sotto scacco il settore dei pubblici esercizi, creando danni economici e compromettendo la fiducia dei consumatori, traducendosi spesso in concorrenza sleale e pubblicità occulta», ha commentato il direttore generale di Fipe-Confcommercio, Roberto Calugi.