23 Febbraio 2025
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Russia attacca Mattarella per parole su Ucraina, presidente “sereno”

14.02.2025

Meloni: insulto all’Italia. Solidarietà bipartisan al capo dello Stato

Roma, 14 feb. (askanews) – Scoppia un caso Italia-Russia. “Paralleli storici oltraggiosi e palesemente falsi”, affermazioni “blasfeme”. Sono le parole durissime con cui Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri russo, accusa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella di aver pronunciato “dichiarazioni offensive nei confronti del nostro Paese…sostenendo che le azioni della Russia in Ucraina hanno una natura simile al progetto del Terzo Reich in Europa”.

Il capo dello Stato, hanno fatto sapere dal Quirinale, è “assolutamente sereno e rimanda al suo discorso di Marsiglia”. Lì qualche giorno fa, il 5 febbraio, Mattarella ha ricevuto il dottorato honoris causa dall’università Aix Marseille, uno dei più importanti atenei francesi. Nella sua lectio magistralis il presidente della Repubblica ha sollevato un preoccupato allarme sulla crisi degli organismi internazionali e sul rimergere dei nuovi protezionismi che nel passato furono forieri di contrapposizioni tra nazioni e continenti che portarono alla seconda guerra mondiale.

L’attacco arrivato da Mosca ha visto unirsi per una volta tutti gli esponenti politici e le istituzioni che si sono schierate a sostegno del presidente della Repubblica. A cominciare dalla premier, Giorgia Meloni, per la quale “gli insulti della portavoce del Ministero degli Esteri russo offendono l’intera Nazione italiana, che il Capo dello Stato rappresenta. Esprimo la mia piena solidarietà, così come quella dell’intero Governo, al Presidente Mattarella, che da sempre sostiene con fermezza la condanna dell’aggressione perpetrata ai danni dell’Ucraina”.

Con Meloni anche i presidenti delle Camere: Ignazio La Russa, che giudica “offensive e fuori luogo” le affermazioni di Zakharava, e Lorenzo Fontana, che è anche l’esponente della Lega più alto in grado ad esprimere la sua solidarietà e l’apprezzamento per “il forte impegno per la pace e per i principi di libertà e democrazia” di Mattarella. L’altro vicepremier, Antonio Tajani, è stato tra i primi a voler “rinnovare, anche a nome di Forza Italia, la piena fiducia nell’operato del capo dello Stato, riconosciuto da tutti un autorevole uomo di pace”.

Sentito il sostegno di tutte le opposizioni, dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che afferma: “La comunità democratica si riconosce pienamente nelle parole e nell’azione del Capo dello Stato, custode della Costituzione e della democrazia. A lui va la mia personale gratitudine e quella del Partito Democratico”; al leader M5s, Giuseppe Conte, che giudica “intollerabili” gli attacchi al capo dello Stato. Solidarietà da tutti gli altri leader di partito di maggioranza e opposizione: da Fratoianni (Avs) e Lupi (Nm), a Carlo Calenda di Azione. Ma anche dai capigruppo e da diversi esponenti del governo di Fdi, come i ministri della Cultura Alessandro Giuli, degli Affari europei Tommaso Foti, dei Rapporti col Parlamento Luca Ciriani. Qualcuno (Osvaldo Napoli di Azione) fa notare il silenzio dell’altro vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Ma subito dopo intervengono prima il vicepresidente della commissione Esteri della Camera, Paolo Formentini, che ne fa una questione di confini: “La Lega, da sempre in difesa della sovranità nazionale, esprime solidarietà al Presidente”. E poi il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio: “Il presidente Sergio Mattarella si è sempre contraddistinto per le sue parole di pace e per la ricerca di una soluzione ai conflitti internazionali, compreso quello tra Russia e Ucraina, senza per questo mai nascondere chi fosse l’aggredito e chi l’aggressore. Al Capo dello Stato vanno la mia più totale solidarietà e sostegno”.

Il ragionamento svolto dal capo dello Stato lo scorso 5 febbraio, a rileggerlo oggi, è stato più ampio e articolato di come è stato sintetizzato da Mosca: lanciava un monito a non ripetere gli errori del passato, inoltre sollecitava soprattutto l’Europa ad essere protagonista e sono solo “oggetto” di questa disputa internazionale e infine accostava l’aggressione russa all’Ucraina alla guerra di conquista attuata dal Terzo Reich. “La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze”, ha detto Mattarella a Marsiglia ricordando quale era stato il contesto in cui “fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto – anziché di cooperazione – pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”.

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