19.02.2025
Il true crime condotto da Pino Rinaldi, realizzato con la Polizia di Stato
Roma, 19 feb. (askanews) – Torna su Rai 2, in prime time da giovedì 20 febbraio, “Detectives – casi risolti e irrisolti”, il programma true crime della Direzione Rai Approfondimento, condotto da Pino Rinaldi, realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato. Dopo gli ottimi risultati d’ascolto della stagione passata, anche in questa quarta edizione protagonisti del racconto sono i “detectives”, gli investigatori della Polizia di Stato, che hanno seguito in prima persona i casi più controversi e complessi di cronaca nera, analizzati attraverso i reali documenti d’indagine.
“Il true crime – ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione Paolo Corsini, il direttore dell’Approfondimento Rai – è uno dei generi narrativi più seguiti dal grande pubblico in tutto il mondo e in Italia in questo periodo, anche online. La Rai attraverso la Direzione Approfondimento investe moltissimo su questo genere, con tanti titoli storici di grande successo, ed è un genere televisivo dove la Rai è leader, perché ricordo che il linguaggio del servizio pubblico in questi programmi si distingue nettamente da quello delle reti commerciali per tono e stile narrativo, che Pino Rinaldi incarna a tutto tondo”.
“La Rai – ha proseguito Corsini – privilegia un approccio giornalistico al posto del sensazionalismo sic et simpliciter. Offre una narrazione attenta dei fatti, arricchita da contributi di esperti di primordine, magistrati e forze dell’ordine, uno stile sobrio, con un grande rispetto nei confronti delle vittime e delle famiglie delle vittime. Ci tengo a sottolineare che la collaborazione con la Polizia di Stato non è di natura formale, ma è parte integrante del modello narrativo del programma. La nuova collocazione in palinsesto intende valorizzare sia il format che la rete. Il target di ‘Detectives’ è perfettamente in linea con il prime time di Rai2. Penso che la prima serata sia il giusto riconoscimento del lavoro fatto in questi anni”.
“Questa collaborazione – ha detto a sua volta Sarah Scola, vice questore della Polizia di Stato – è importantissima. La Polizia di Stato crede molto in questo progetto, che da anni approfondisce i casi di cronaca giudiziaria attraverso il racconto degli investigatori, che illustrano i dettagli dell’attività investigativa svolta. Si tratta sia di casi risolti, a volte anche molto complessi, che hanno tenuto col fiato sospeso gli italiani, ma si tratta anche di casi irrisolti, che ancora aspettano di dare un volto all’assassino. Questo programma è molto importante perché fa vedere da vicino al pubblico il lavoro dei poliziotti, quindi il percorso di indagine anche attraverso documenti, materiali audio e video spesso inediti, ma anche quello che sembra che non facciamo. Nel senso che a volte capita che una indagine sembra che si sia fermata, che sia arrivata a un punto morto. Questo perché l’opinione pubblica non ha notizie nuove sullo sviluppo del caso, e ha l’impressione che la polizia non stia facendo nulla. In realtà sono proprio quelli i momenti, e si vede anche nelle storie che andremo a raccontare, in cui magari si stanno battendo più piste, si sentono i testimoni, si raccolgono elementi utili con ostinata determinazione. E a proposito di questo, un aspetto molto importante che emerge in ogni puntata è non soltanto la competenza degli investigatori, ma il loro lato umano”.
Pino Rinaldi, il conduttore, ha voluto infine sottolineare come “il programma non voglia in alcun modo essere un talk, e confesso che non sarei all’altezza di fare un talk, non è nella mia natura. Quello che forse riesco a fare benino – ha proseguito – è di raccontare le storie, sono un narratore, non un conduttore, e questo racconto io lo faccio innanzitutto con chi ha seguito questo caso, con chi ha fatto le indagini, i detective della polizia. Può essere un vice questore, oppure questori, prefetti, persone che hanno vissuto quel tipo di esperienza, ma poi quello che abbiamo capito durante questi anni è che certi delitti, certe storie, devono essere comprese attraverso una lettura più complessa, a più livelli, perché una storia coinvolge più aspetti, psicologico, criminologico, sociologico e antropologico, di qui l’importanza degli esperti”.