13.05.2023
La grande occasione: mille giorni ai Giochi Olimpici in Italia, siamo pronti?
Mancano solo tre anni alle prossime Olimpiadi invernali in Italia. Dopo soli vent’anni, saremo nuovamente il riferimento mondiale degli sport invernali. A che punto siamo?
Proprio di questo si tratta: di una grande occasione. Le prossime Olimpiadi invernali del 2026 si svolgeranno per la terza volta in Italia. L’evento che ogni atleta sogna fin da quando è bambino si dividerà ufficialmente in due, tra Milano e Cortina, con qualche sconfinamento lungo tutto l’arco alpino.
La prima volta di un’olimpiade invernale tra le nostre montagne risale al 1956, quando fu proprio la culla ampezzana a rendersi protagonista, presentando al mondo tutta la sua bellezza fatta di dolomia, impianti storici e piste straordinarie. Ne sono un esempio il Trampolino Italia (ex Franchetti) e la Pista da Bob, che furono ristrutturati e perfezionati per garantirne una vita post olimpica: 34 anni per il Salto e 52 per il canale di ghiaccio intitolato a Eugenio Monti.
Ci sono voluti cinquant’anni di attesa per rivedere i cinque cerchi sventolare a Torino 2006. Un altro incredibile evento che ha visto la Regione Piemonte capace di gestire le competizioni di ben quindici discipline olimpiche e cinque paralimpiche.
Nel 2026, dopo soli vent’anni, saremo nuovamente il riferimento mondiale degli sport invernali. Ospiteremo le gare di sedici discipline olimpiche e sei paralimpiche, e avremo la grande occasione per dimostrare che sappiamo imparare dagli sbagli commessi in gioventù. Torino 2006 ci ha lasciato ottimi modelli da replicare ed errori da non commettere più: dobbiamo saper cogliere l’occasione e non compiere passi falsi.
Per molte discipline sportive l’impiantistica è talmente importante da condizionare la vita di uno sport e quella dei suoi atleti. Per gli sport invernali questa riflessione diventa un grido, un monito, ma soprattutto una vera responsabilità. Dobbiamo pretendere che le opere necessarie per lo svolgimento dei giochi olimpici invernali vivano di vita propria anche dopo marzo 2026, dobbiamo credere che la vera sostenibilità non sia uno slogan, ma un concetto che nasce dalla coscienza di chi progetta per il futuro e non per il presente.
Le eccellenze italiane risuonano da sempre in tutto il mondo. Abbiamo l’obbligo di dimostrare che meritiamo l’organizzazione di Milano Cortina 2026. Lo dobbiamo a tutti gli sportivi, alle loro famiglie e a tutti gli italiani che nello sport riconoscono i valori educativi di una vita fatta di emozioni, disciplina, fatica, salute e passione vera. Dobbiamo correre: il 2026 è troppo vicino per fermarci ad aspettare.