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Festa italiana al completo ad Assen, incubo Honda e Yamaha

25.06.2023

L’Università della MotoGP premia Bagnaia davanti a Bezzecchi. Il Gran Premio d’Olanda non perdona, registra tante cadute eccellenti, ma consacra i pupilli del “Dottore”. Aleix Espargaró completa la festa con la sua Aprilia al terzo posto.

Se un circuito è noto da sempre come l’Università della Moto, un motivo ci sarà. E la riprova arriva al Gran Premio d’Olanda 2023 corso sul mitico catino di Assen, che consacra come dottori i pupilli del “Dottore”. Primo al traguardo, quasi senza grattacapi, si presenta il solito Pecco Bagnaia ormai in fuga in classifica. Alle sue spalle Marco Bezzecchi, come lui prodotto della Factory di Valentino Rossi e in grado di bissare il secondo posto del 2022. Il suo secondo posto, peraltro, quasi cancella il Sachsenring con Jorge Martin ora lontano solo un punto in classifica.

La festa italiana è completata da Aleix Espargaró, che piazza una Aprilia al terzo posto per un podio tutto tricolore dietro le due Ducati. Ancora disastro Honda, con Marc Marquez addirittura costretto a saltare la gara dopo un weekend amaro e condizionato dai dolori alle costole dopo le cinque cadute in Germania.
Dopo una partenza a razzo di Binder su KTM, che sorprende Bagnaia e Bezzecchi, la severità di Assen si mostra subito. Il primo a pagare è Miller, che alla prima curva del secondo giro scivola e si deve ritirare. Un giro dopo è il turno di Quartararo, che perde il controllo della sua Yamaha e travolge anche Zarco. Per il campione del mondo 2021 un pesante passo indietro dopo l’ottimo terzo posto nella Sprint Race e il tempo più veloce nel warm up. Peraltro, a Iwata è lecito un pizzico d’apprensione vedendolo zoppicare: il francese era infatti arrivato in Olanda già con un alluce fratturato.

Assen non perdona, e lo dimostrano le ulteriori cadute di Viñales e di Bastianini. Chi non si lascia scomporre è invece Bagnaia, che presa la vetta al quinto giro non la molla più. Impresa difficile nei primi giri, considerando la gomma soft montata al posteriore da Binder, ben più praticabile man mano che la gara procede. Il vantaggio di grip del sudafricano della KTM diminuisce infatti sempre più giro dopo giro, e i 50 gradi registrati sull’asfalto di Assen certamente non aiutano.
Negli ultimi dieci giri entra finalmente in azione l’attesissimo Bezzecchi, che riesce a infilare Binder in un punto impensabile: tra la curva 6 e la 7. Poi si mette a caccia di Bagnaia, rosicchiandogli decimi su decimi e sognando il bis del successo della Sprint Race. Ma è solo un momento: a cinque giri dalla bandiera a scacchi Pecco si riprende il gap necessario a vincere in totale controllo, mentre lo spettacolo si infiamma alle spalle di Bezzecchi. A giocarsi il gradino più basso del podio sono infatti un Binder in crisi, ma non disposto ad arrendersi, Aleix Espargaró che attacca con un’Aprilia con ala spezzata e Jorge Martin pronto ad approfittare di eventuali sportellate. I tre chiudono in quest’ordine, ma in casa KTM arriva la seconda beffa in due giorni: il sudafricano viene penalizzato per mancato rispetto dei limiti della pista e precipita al quarto posto.

E la Honda? Per la casa nipponica il fine settimana olandese è ancora una volta un incubo ad occhi aperti. Detto della nuova rinuncia a correre di Marquez, Nakagami non va oltre un deludente ottavo posto frutto anche di un long lap. Assenti per infortunio anche Mir e Rins, Lecuona è invece costretto al ritiro e manifesta platealmente tutta la sua frustrazione nel giro di rientro ai box, con ampi gesti trasmessi in Mondovisione. La LCR porta anche al traguardo Stefan Bradl al 13° posto, ma è evidente che non possa bastare. Non va meglio alla Yamaha, che classifica Franco Morbidelli al nono posto certificando una volta ancora che il 2023 non è proprio l’anno del Giappone in MotoGP.

Credito fotografico:
Ducati

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