27 Luglio 2025
/ 25.07.2025

Clima, Europa e Cina cercano l’intesa

Al vertice bilaterale di Pechino, Unione europea e Cina hanno riaffermato il loro impegno congiunto nella lotta al cambiamento climatico, dichiarando che la transizione verde è il cuore della loro cooperazione. I due partner si sono impegnati ad accelerare l’adozione delle rinnovabili, migliorare l’accesso alle tecnologie verdi e presentare nuovi obiettivi climatici entro la COP30 in Brasile

In un momento storico segnato da instabilità geopolitica, guerre regionali e incertezze economiche, l’Unione europea e la Cina trovano un punto d’incontro in un tema tanto urgente quanto universale: la lotta al cambiamento climatico. È questo il messaggio che arriva forte e chiaro dal vertice bilaterale tenutosi a Pechino, dove i leader delle due potenze hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che punta a rilanciare la cooperazione sul clima come asse centrale delle loro relazioni. Il verde, si legge nel testo, è il colore simbolo del partenariato Ue-Cina, una scelta cromatica non casuale, che riflette l’ambizione condivisa di guidare una transizione ecologica giusta, inclusiva e globale.

L’occasione non è stata soltanto diplomatica: quest’anno ricorrono infatti il 50° anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra Bruxelles e Pechino e il decennale dell’Accordo di Parigi, il trattato internazionale che nel 2015 ha segnato una svolta nell’impegno globale per limitare il riscaldamento climatico. In questo contesto, i leader europei e cinesi hanno sottolineato quanto sia essenziale, soprattutto per le grandi economie, mantenere la rotta sulle politiche ambientali, nonostante i venti contrari della scena internazionale. La posta in gioco, hanno ribadito, è il benessere stesso delle popolazioni, non solo delle loro due aree geografiche ma dell’intero pianeta.

Nella dichiarazione si riafferma il ruolo centrale della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) e dell’Accordo di Parigi come fondamenta della cooperazione internazionale in materia di clima. Un messaggio che suona quasi come una risposta indiretta agli Stati Uniti, la cui partecipazione agli sforzi multilaterali sul clima è stata a più riprese intermittente. Al contrario, Cina e Unione europea si dicono pronte a rafforzare la collaborazione per tradurre in azioni concrete e misurabili i rispettivi obiettivi climatici. La transizione verde, si legge nel documento, non è solo una necessità ecologica ma anche una leva di sviluppo, un motore di innovazione tecnologica, un’opportunità di cooperazione.

Da qui l’impegno ad accelerare l’adozione globale delle energie rinnovabili, a rendere le tecnologie verdi più accessibili e a rafforzare i sistemi di adattamento, soprattutto nei Paesi più vulnerabili. Entrambe le parti, inoltre, annunciano l’intenzione di presentare, prima della prossima Cop30 che si terrà in Brasile nel 2025, i nuovi Contributi Nazionali Determinati (Ndc) per il 2035, estesi a tutti i settori economici e gas serra, in linea con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C.

Al di là degli impegni formali, c’è un segnale politico che emerge con forza: mentre il multilateralismo sembra arrancare in molti altri ambiti, sul clima l’Europa e la Cina scelgono di fare fronte comune. Le differenze restano, soprattutto sul piano economico, dove – come ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa – le relazioni commerciali con Pechino appaiono sempre più squilibrate e “non sostenibili”. Tuttavia, su clima e ambiente le due potenze sembrano intenzionate a trasformare la complessità in opportunità, costruendo un’alleanza in grado di influenzare positivamente l’agenda globale.

Lo ha detto chiaramente anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha definito “eccellente” la cooperazione con la Cina in questo campo. Durante l’incontro con il premier Li Qiang, ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme sui sistemi di scambio delle quote di emissione, sull’economia circolare, sulla riduzione del metano e sul successo della Cop30. Per von der Leyen, unire le forze in questa sede manderà “un messaggio forte al mondo”.

E quel messaggio, oggi più che mai, è che la transizione ecologica può e deve essere un terreno di incontro tra Paesi diversi, una causa comune capace di superare confini politici ed economici. Se la cooperazione tra Bruxelles e Pechino riuscirà davvero a produrre risultati concreti e ambiziosi, il verde potrà davvero diventare il colore della speranza.

CONDIVIDI

Continua a leggere