Il mercato europeo delle auto nuove ha registrato un significativo rallentamento nel mese di giugno, con un calo del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A farne le spese sono state soprattutto le vendite in Germania, Francia e Italia, i tre mercati principali che insieme determinano anche un calo dell’1,9% nelle immatricolazioni dell’intero primo semestre. Questi dati emergono dall’ultimo rapporto diffuso dall’Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automobili, che sottolinea come la trasformazione del mercato stia influenzando profondamente le preferenze degli automobilisti europei.
Una su sei è elettrica
In particolare, i modelli tradizionali a benzina e diesel continuano a perdere terreno, con un calo rispettivamente del 21,2% e del 28,2% nel primo semestre dell’anno. Al contrario, le vetture ibride segnano una crescita importante del 17,1% e ora rappresentano oltre un terzo del mercato, attestandosi al 34,8%. Anche le auto 100% elettriche continuano a guadagnare spazio, con un aumento del 22% rispetto allo scorso anno, anche se la loro crescita rallenta rispetto al ritmo degli anni precedenti. Germania e Belgio spingono maggiormente questa crescita grazie a incentivi fiscali particolarmente vantaggiosi, tanto che le elettriche rappresentano ora il 15,6% delle vendite complessive nel Vecchio Continente.
Nonostante questo trend positivo verso una mobilità più sostenibile, l’Acea mette in guardia: “Siamo ancora lontani dal raggiungere una diffusione su larga scala”. I consumatori restano infatti prudenti e serve una revisione delle norme sulle emissioni di CO2, che attualmente influenzano in modo significativo le vendite delle auto elettriche. Inoltre, secondo l’associazione, è indispensabile adottare misure più incisive per stimolare la domanda e accelerare la transizione ecologica del settore. Il calo delle immatricolazioni rappresenta un segnale preoccupante per i costruttori, che devono confrontarsi con un mercato sempre più imprevedibile e con crescenti sfide legate alla competitività.
Nel dettaglio, anche le auto ibride ricaricabili – che combinano un motore a benzina con una batteria di dimensioni moderate ricaricabile tramite rete elettrica – registrano una ripresa, crescendo del 19,5% e rappresentando l’8,4% delle vendite nel primo semestre.
Stellantis è quella che perde di più
Dal punto di vista dei gruppi automobilistici, Stellantis, secondo gruppo per volume in Europa, ha subito il calo più marcato a giugno con un -16,1%, pari a circa 30.000 vendite in meno. Il calo ha riguardato in particolare i marchi Fiat e Citroën, attualmente in fase di rinnovamento della gamma. Il leader Volkswagen segue il trend negativo del mercato con un -7,8%, mentre Renault, terzo gruppo europeo, riesce a contenere le perdite (-0,5%) ma ha comunque rivisto al ribasso i propri obiettivi annuali a causa delle difficoltà riscontrate nel segmento dei veicoli commerciali. Anche i gruppi Toyota e Hyundai-Kia registrano vendite in calo, con quasi 10.000 unità in meno a giugno e quote di mercato in contrazione nel primo semestre.
Questi dati fotografano un settore dell’automotive europeo che si trova in una fase di grande trasformazione, spinto dalla necessità di rispondere alle sfide ambientali e alle nuove normative, ma anche ancora molto influenzato dall’incertezza economica e dalla cautela dei consumatori.