15 Settembre 2025
/ 15.09.2025

Greta: “Quando i governi falliscono, agiamo noi”

Diciotto barche italiane si trovano al largo della Sicilia in attesa di unirsi alle imbarcazioni partite da Grecia, Spagna e Tunisia per formare la Global Sumud Flotilla, una missione internazionale che punta a rompere simbolicamente il blocco su Gaza. A bordo attivisti, parlamentari, volontari e Greta Thunberg: “Il blocco e il genocidio a Gaza devono finire”.

La Global Sumud Flotilla, la più vasta spedizione civile degli ultimi anni diretta verso la Striscia di Gaza, è ufficialmente in mare. L’obiettivo della missione è dichiarato: portare aiuti umanitari e rompere simbolicamente il blocco navale imposto da Israele su Gaza, definito dagli organizzatori come un assedio illegale. A bordo ci sono attivisti provenienti da decine di Paesi, tra cui Italia, Grecia, Spagna e Tunisia. Partecipano medici, parlamentari, volontari, giornalisti, e anche Greta Thunberg, che ha scelto di salire a bordo per testimoniare con la sua presenza. “Quando i governi falliscono, dobbiamo agire noi”, ha dichiarato la giovane attivista svedese poco prima dell’imbarco in Tunisia.

Le 18 imbarcazioni italiane sono attualmente davanti a Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, dopo essere salpate sabato scorso dal porto di Augusta. Sono in attesa delle barche di altre nazionalità per ricongiungersi in acque internazionali e proseguire la traversata verso Gaza. Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, si trova a bordo di una delle navi italiane e ha dichiarato: “Siamo qui per uno scalo tecnico, pronti ad andare tutti insieme a Gaza con carichi di aiuti e di speranza”.

Dalla Grecia, due velieri salpati dall’isola di Siro, “Ossigeno” ed “Elettra”, si stanno unendo alla flotta. A bordo ci sono attivisti greci e internazionali, accompagnati alla partenza da un corteo di pescherecci che sventolavano bandiere della Palestina. “Il nome Ossigeno simboleggia la vita”, ha detto Agisilaos Koulouris, del movimento March to Gaza Greece. Presenti anche esponenti politici, come François Piquemal, deputato del partito francese La France Insoumise, che si è imbarcato con una delegazione svizzera. Nel frattempo, le barche spagnole stanno lasciando il porto tunisino di Bizerte per unirsi al gruppo.

In un comunicato diffuso poche ore prima della partenza, il comitato direttivo della Global Sumud Flotilla ha confermato l’avvio della fase finale della missione, evidenziando le numerose difficoltà affrontate negli ultimi giorni: due attacchi con droni contro imbarcazioni attraccate in Tunisia, problemi logistici, carenze di carburante, minacce da parte del ministro israeliano Ben-Gvir e la necessità di adottare misure di sicurezza rafforzate. In previsione di condizioni sempre più ostili, gli organizzatori hanno preso la difficile decisione di ridurre la capacità di partecipanti su alcune imbarcazioni per garantirne la sicurezza. Alcune navi sono state spostate in porti alternativi per completare le preparazioni, e sono stati effettuati nuovi test tecnici in mare.

“I volontari hanno affrontato molte sfide, in parte a causa di attacchi deliberati e in parte per la portata enorme dell’iniziativa popolare”, si legge nel comunicato. Il comitato direttivo ha espresso gratitudine a tutti i partecipanti, sottolineando che anche chi non è partito continuerà la mobilitazione nei propri Paesi, per rafforzare il movimento globale di solidarietà con la Palestina. “Quando le nostre flotte si uniranno nel Mediterraneo, invieremo un messaggio chiaro: il blocco e il genocidio a Gaza devono finire. Rimaniamo fermi e determinati a sfidare l’assedio illegale di Israele”, concludono gli organizzatori. La missione trasporta carichi di aiuti umanitari ma anche un messaggio preciso: Gaza non è sola.

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