Un nuovo allarmante studio, condotto dall’organizzazione britannica di scienziati Scientists for Global Responsibility (Sgr), getta una luce inquietante sul rapporto tra le spese militari e le emissioni di gas serra. Secondo l’analisi, la crescente spesa bellica a livello globale rappresenta una minaccia diretta e spesso ignorata agli sforzi per il contrasto ai cambiamenti climatici, rendendo quasi impossibile il raggiungimento degli obiettivi internazionali.
Il rapporto evidenzia come la spesa militare dei Paesi membri della Nato ammonti al 3,5% del Prodotto interno lordo, un valore che, in termini di impatto ambientale, è pari a 1,32 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno. Una cifra che, secondo lo studio, corrisponde alle emissioni totali annuali del Brasile, una delle nazioni più grandi del mondo. L’analisi va oltre, rivelando che l’investimento di 100 miliardi di dollari in più in spese militari crea un rilascio di circa 32 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente.
L’allarme è particolarmente forte per gli Stati Uniti, il cui apparato militare genera un’impronta di carbonio di 64 milioni di tonnellate di CO2, paragonabile alle emissioni territoriali del Bahrein. A peggiorare il quadro, la spesa bellica globale è schizzata ai massimi livelli dalla fine della Guerra Fredda, raggiungendo i 2.718 miliardi di dollari nel 2024, in gran parte a causa dell’invasione dell’Ucraina e dell’aumento delle tensioni internazionali.
Il documento denuncia una carenza di trasparenza, sottolineando come la misurazione delle emissioni militari sia estremamente complessa e spesso lacunosa. Le emissioni derivanti dalle “operazioni belliche” non vengono quasi mai incluse nei calcoli, creando un “peso di inciviltà, insostenibile per la comunità internazionale”.
“Nonostante le incertezze, la ricerca finora condotta indica che è necessario un impegno molto più incisivo verso misure volte a ridurre l’impronta di carbonio militare”, si legge nel documento. La conclusione è netta: la corsa agli armamenti e la transizione ecologica sono in aperto conflitto. “È molto probabile che questi aumenti di spesa compromettano gli obiettivi nazionali e internazionali sulle emissioni di gas serra”, ammoniscono gli scienziati. L’analisi sottolinea che siamo ancora ben lontani dal conseguimento degli obiettivi di sviluppo definiti dalle Nazioni Unite per il 2030, una condizione che la spesa militare contribuisce ad aggravare ulteriormente.
