22 Settembre 2025
/ 22.09.2025

Israele minaccia: droni sulla Flotilla

La marcia di avvicinamento a Gaza della missione umanitaria è segnata dal crescere delle tensioni e delle intimidazioni. L’ultima, ieri sera

Di nuovo droni. Di nuovo tensione a bordo della Global Sumud Flotilla. La mega-missione umanitaria è entrata nella sua fase più delicata. Partita il 7 settembre da Barcellona, la flotta vede la partecipazione anche di imbarcazioni provenienti da vari porti italiani. Si aggiungeranno a breve altre sei imbarcazioni salpate dalla Grecia. L’obiettivo è sempre lo stesso: rompere il blocco su Gaza e portare aiuti alla popolazione. Ma la navigazione si sta facendo decisamente complicata, tra droni, avvertimenti e accuse reciproche. Secondo quanto riportato da attivisti presenti sulle barche, alcuni droni non identificati sono stati avvistati vicino alle navi. L’episodio, letto come un’ennesima intimidazione, ha avuto come primo risultato quello di mettere tutti in allerta.

A bordo delle navi, l’atmosfera è di nuovo pesante. L’episodio si è verificato alle 21:09 di ieri ora italiana, come si apprende da un messaggio scritto sul canale Telegram della missione. “Siamo molto vicini all’arrivo al nostro punto di incontro con i nostri compagni greci”, ha spiegato Saif, un ispano-palestinese che partecipa alla missione. “È stata una lunga notte, abbiamo cominciato verso le 8″ di ieri sera “a vedere numerosi droni arrivare da varie parti. Ne abbiamo contati fra sei e otto che si sono affiancati sui due lati della Flotilla, non sappiano se per contare le imbarcazioni o controllare il percorso”, ha anche detto Saif in dichiarazioni all’emittente pubblica Tve.

“Abbiamo fatto un controllo per verificare se ci sono navi militari salpate nella zona”, ha aggiunto l’attivista ispano-palestinese. “Per esperienza sappiamo che, nel momento in cui ci avviciniamo alla Grecia, questi incidenti, soprattutto notturni, si intensificano per fare pressione psicologica sui partecipanti. Fanno seguito al discorso fatto dall’inizio dal governo israeliano che non permetterà” alla spedizione di avvicinarsi alle coste di Gaza, e “applicherà le leggi antiterrorismo, arrestando gli attivisti, mettendoli in carcere e lasciandoceli per molto tempo. Ma tutto questo è nulla rispetto a quello che stanno facendo da 22 mesi contro il popolo palestinese e l’occupazione dei territori palestinesi negli ultimi 78 anni”.

L’attivista ha spiegato che gli equipaggi hanno avvertito del sorvolo di droni “i diversi governi” dei Paesi dei “cinque continenti” di origine dei partecipanti alla spedizione umanitaria, “perché possano mantenere l’attenzione sulla Flotilla, in acque internazionali protetta dalla Convenzione di Ginevra”. L’arrivo della Flotilla è previsto tra sette-otto giorni.

A fare da sfondo a questo scenario è la drammatica situazione sul campo. Mentre le città del nord sono oggetto di bombardamenti, migliaia di persone si stanno spostando verso sud in cerca di un rifugio. Come riportato da giornalisti sul campo, la fuga avviene in condizioni disperate, con persone che si muovono a piedi o su carretti, senza accesso a infrastrutture di base. “Abbiamo visto famiglie dormire sul ciglio della strada. Per loro, spostarsi verso sud non significa essere completamente al sicuro”, raccontano i pochi giornalisti ancora presenti.

Le Nazioni Unite e le agenzie umanitarie riportano una crisi senza precedenti a Gaza, con la popolazione civile che affronta una grave carenza di cibo, acqua e medicine. Fonti mediche citate da Al Jazeera stimano che gli attacchi israeliani abbiano causato oltre 65.000 vittime palestinesi, la maggior parte civili.

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