Roma ha salutato la terza edizione di Cinema in Verde con numeri da record e un entusiasmo che va oltre la semplice passione per il cinema. All’Orto Botanico, cuore verde della città, per quattro giorni si sono alternati incontri, proiezioni, talk e concerti che hanno attirato oltre 3.500 partecipanti, con tutte le proiezioni sold out e un pubblico sorprendentemente giovane: metà degli spettatori aveva meno di 40 anni, un terzo meno di 30.
Il premio al dramma dei migranti climatici
A conquistare il Ginkgo d’Oro 2025 è stato Mariposas Negras, il film d’animazione 2D del regista spagnolo David Baute. La pellicola racconta il viaggio di tre donne costrette a migrare a causa del cambiamento climatico, attraversando Caraibi, Kenya e India. Le farfalle nere del titolo diventano simbolo di una fuga forzata che riguarda milioni di persone ma che il diritto internazionale ancora non riconosce.
La giuria presieduta da Alessandro Preziosi – affiancato da Alan Cappelli Goetz, Barbara Chichiarelli e Rossella Muroni – ha spiegato così la scelta: “Il cinema crea una molla importante di dibattito. Mariposas negras, bellissimo e intenso, ci regala uno sguardo ampio sull’attuale crisi climatica e sulle sue tragiche conseguenze. Si stima che nel 2050 ci saranno tra i 100 e i 200 milioni di migranti climatici, ma nessuno Stato al mondo riconosce oggi lo status di rifugiato climatico”.
Il verdetto è stato condiviso dalla giuria Germogli, formata da studenti, che ha premiato lo stesso film.
“Un evento irrinunciabile per Roma”
Per l’assessora capitolina all’Ambiente, all’Agricoltura e al Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, Cinema in Verde si è ormai guadagnato un posto fisso nell’agenda cittadina: “I film, bellissimi, non ci hanno soltanto emozionati ma hanno veicolato messaggi dal forte tenore politico e sociale che hanno trovato un grande consenso tra il pubblico di tutte le età. I documentari e gli altri momenti del festival che hanno visto un confronto e un filo diretto con il mondo scientifico e l’Università, hanno strutturato e dato ancora più spessore al ricco dibattito di questi quattro giorni intorno alle tematiche urgenti dell’ambiente e del riscaldamento climatico. Come assessorato all’Ambiente e come Giunta, siamo stati sin dalla prima edizione convinti sostenitori di questo evento in cui crediamo sempre di più. Ci vedremo senz’altro qui, su questo palco, il prossimo anno”.
“Il bilancio di questa edizione è un’iniezione di fiducia”, aggiunge Simonetta Lombardo, Ceo di Silverback, l’agenzia che ha ideato Cinema in Verde. “In un periodo storico in cui le tematiche ambientali sembrano uscite dalle agende della politica nazionale e internazionale, la grande affluenza di pubblico e soprattutto di giovani registrata in questi quattro giorni di Festival ci dice che l’interesse delle persone è sempre vivo ed iniziative come la nostra sono necessarie per non abbassare mai l’attenzione su una delle problematiche più gravi del nostro tempo che porta con sé, oltre ai disastri ambientali, anche povertà e guerre”.
Oltre i film, un laboratorio di idee
Accanto al concorso principale, la rassegna ha proposto documentari come Breath e Il codice del bosco, anteprime e workshop, con il contributo di partner scientifici come GSE e sponsor come Ariston, Barilla e Comieco. Temi come transizione energetica, riciclo e agricoltura sostenibile sono stati discussi in un intreccio tra mondo scientifico, istituzioni e aziende.
Il festival si è confermato anche attento alla coerenza ambientale: il 70% dei partecipanti ha raggiunto l’Orto Botanico con mezzi a basso impatto, dalle bici al car sharing elettrico.
Con oltre 350 mila visualizzazioni su Instagram e migliaia di interazioni social, Cinema in Verde mostra che il cinema ambientale può avere un impatto che va oltre lo schermo. Raccontare l’ambiente con storie e immagini è un modo potente per costruire dibattito e coscienza collettiva.