13 Ottobre 2025
/ 13.10.2025

Le bombe d’acqua aumentano, colpa delle supercelle

Supercelle in crescita: con 3 gradi in più, temporali più violenti sulle Alpi. Ma la pressione cresce anche sul Mediterraneo

Nubi più cariche di pioggia, rovesci sempre più violenti, maggiore energia in gioco. Sono queste le “supercelle”, temporali all’ennesima potenza. E con un riscalamento di 3 gradi rispetto all’epoca preindustriale (ora siamo già attorno a 1.4°) i climatologi ci dicono si andrà incontro ad un aumento delle supercelle temporalesche in Europa. E che in alcune parti l’aumento sarà netto. Tra queste il versante meridionale delle Alpi, in particolare le Alpi e Prealpi Carniche in Friuli, il Trentino Alto Adige orientale, settentrionale e occidentale, le Alpi e Prealpi lombarde e venete, quelle Lepontine, Graie e Pennine in Piemonte e Val d’Aosta. Qui si passerebbe da 61 eventi all’anno a 81, come dire un aumento del 36%.

 A sostenerlo è il lavoro pubblicato su Science Advances da Monica Feldman dell’Istituto di Geografia dell’Oeschger Centre for Climate Change Research  dell’università di Berna e da altri ricercatori dell’Institute of Atmospheric and Climate Science, dell’ETH di Zurigo e dell’università di Berna.  In netto aumento sono peraltro anche i fenomeni sul versante alpino settentrionale, con crescita stimata del 52%, dato che i ricercatori prevedano un passaggio da una media di 38 eventi annuali a 58. Fa anche peggio l’Europa dell’Est che passa da 87 a 153 eventi, mentre percentualmente chi sale di più è l’area del Baltico che da 10 passa a 21 eventi (+116%). Il Mediterraneo invece registra un aumento “solo” del 15%, ma va sottolineato che ha pur sempre moltissime supercelle temporalesche dato che nella simulazione passa da 167 a 192: ovvero ha quasi il 25% di tutte le “supercelle” d’Europa

Un monitoraggio difficile

“Le supercelle temporalesche – spiegano gli autori dello studio – sono la categoria di temporali più pericolosa e particolarmente impattante per la società. Il loro monitoraggio è difficile e spesso limitato alle reti radar dei singoli paesi. Sfruttando simulazioni climatiche su scala chilometrica, abbiamo ricavato una caratterizzazione finora sconosciuta della presenza di supercelle in Europa per il clima attuale e per un clima più caldo. Il clima attuale mostra diverse centinaia di supercelle per stagione convettiva. I picchi di presenza coincidono con topografie complesse, ad esempio le Alpi. La frequenza massima assoluta si registra lungo le Alpi meridionali e quella minima sugli oceani e sulle aree pianeggianti”. 

Le Alpi friulane

“Confrontando una simulazione del clima attuale con uno scenario di riscaldamento globale di +3 °C – proseguono – la simulazione del clima futuro mostra un aumento medio dell’occorrenza di supercelle dell’11%: da 711 a 794 all’anno. Da notare che si osserva un cambiamento delle aree affette da questo fenomeno, con forti aumenti della frequenza delle supercelle nell’Europa centrale e orientale e una diminuzione della frequenza nella penisola iberica, -15%, e nella Francia sud-occidentale, -27%.  Aumenti pronunciati si verificano anche nella Germania meridionale, nell’Europa orientale e nell’Europa nord-orientale.”

Confermata anche una elevata frequenza nelle Alpi friulane, una zona nota per essere una delle più attive d’Europa per tornado e severe grandinate. Per chi ancora sostiene che il cambiamento climatico non aumenterà nulla, tantomeno gli eventi estremi, la ricerca in questione è un materiale da studiare e meditare con attenzione. O meglio, sarebbe, se non si fosse prevenuti.

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