Nel 2026 nascerà la prima Ferrari completamente elettrica. Si chiamerà “Elettrica” e sarà prodotta a Maranello, nel nuovo E-Building, la fabbrica inaugurata per accogliere la transizione del Cavallino Rampante verso la mobilità a zero emissioni. È una tappa storica: la potenza resta quella di sempre, oltre i mille cavalli, ma il rombo che ha fatto sognare generazioni di appassionati lascia spazio a un suono nuovo, frutto di micro-vibrazioni reali amplificate digitalmente.
Secondo le specifiche pubblicate sul sito ufficiale Ferrari, la Elettrica accelera da 0 a 100 km/h in circa 2,5 secondi e raggiunge una velocità massima di 310 km/h. L’autonomia dichiarata supera i 530 chilometri.
L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha sintetizzato la filosofia di questa svolta: “L’elettrificazione è una delle vie per raggiungere la performance, non un fine”. In altre parole, per Ferrari l’evoluzione tecnologica è un mezzo per mantenere la promessa di eccellenza. Una scelta di continuità con lo spirito originario del marchio: spingere sempre un po’ più in là il limite tecnico, estetico ed emozionale.
Il nuovo impianto E-Building rappresenta un investimento di circa 200 milioni di euro e occupa 42 mila metri quadrati. È pensato come un laboratorio più che come una catena di montaggio: qui verranno prodotti motori elettrici, pacchi batteria e componentistica ad alta tensione, oltre ai software di gestione energetica e dinamica. L’obiettivo è ridurre al minimo la dipendenza da fornitori esterni, mantenendo la piena sovranità tecnologica su ogni dettaglio. Anche il design delle celle e l’assemblaggio dei moduli saranno in gran parte interni, con un’attenzione particolare alla riciclabilità dei materiali e al recupero delle terre rare.
Il progetto “Ferrari 2030” prevede una gamma composta per il 40% da modelli ibridi, il 20% elettrici e il resto con motori tradizionali. È una transizione graduale e calibrata: la casa modenese per il momento non intende abbandonare i propulsori endotermici, puntando sui carburanti sintetici per ridurre le emissioni. Alcuni dei nuovi motori V6, V8 e V12 continueranno dunque a vivere accanto all’Elettrica.
Ma la svolta non riguarda solo il motore. Maranello ha iniziato a sperimentare processi produttivi a basso impatto, con l’uso di energia rinnovabile, l’adozione di sistemi di raffreddamento ad acqua circolante e un riciclo interno dei materiali metallici e compositi. L’85% della scocca della Elettrica sarà realizzata in alluminio riciclato, mentre i materiali compositi proverranno da fornitori certificati Ecoloop. È una filiera che riduce l’impronta di carbonio e rafforza la dimensione “made in Italy” del progetto.
Sul piano simbolico, la nascita della Ferrari Elettrica chiude un’epoca e ne apre un’altra. È la prova che persino il marchio più legato al mito del motore termico riconosce la necessità di un cambiamento strutturale. L’auto più desiderata al mondo entra nell’era dell’energia pulita senza rinunciare alla sua identità, ma ridefinendola. Perché la vera sfida non è sostituire un rombo con un sibilo, bensì trasformare il modo in cui si concepisce la potenza: non più come esplosione di carburante, ma come flusso di energia intelligente, controllata, quasi musicale.